Daniil Medvedev analizza a mente fredda la sconfitta contro Rafa Nadal, arrivata al termine di una clamorosa rimonta subita dall’1-5 di vantaggio
Daniil Medvedev ha imparato una dura lezione tennistica nella giornata di ieri: una partita non è finita finchè non si conclude l’ultimo punto, specie se il tuo avversario si chiama Rafa Nadal. Il tennista maiorchino ha portato a compimento una clamorosa rimonta al terzo set partendo dall’1-5 di vantaggio, trionfando infine al tie-break.
Nel post gara Medvedev ha analizzato con lucidità la sconfitta: “capita una volta su mille di perdere una partita come questa. Il modo giusto per chiudere le partite contro i grandi giocatori? Non so come rispondere a questa domanda. Devo solo chiudere le partite. Probabilmente devo continuare a lavorare dal punto di vista mentale, come faccio ogni giorno, per migliorare. Oggi non è stato il caso. Spero di non avere altre partite come questa nella mia carriera, ma non si può mai sapere. Farò del mio meglio affinché non accada più. Quando ero giovane ero completamente pazzo in campo. Non potevo permettermi di perdere un punto. Ho sempre rotto le racchette. Ma ho cercato di fare il massimo per rimediare a questi errori, sono migliorato molto ma evidentemente non abbastanza. Mi arrabbio ancora, anche contro il mio team, che in realtà cerca sempre di aiutarmi. Questa cosa la capisco solo dopo la partita, in campo ci sono molte emozioni da gestire. La pressione di Rafa, ad essere sincero, l’ho sentita dopo l’ultimo punto che ha chiuso la partita. Pensavo di poter vincere nonostante avessi sprecato un vantaggio di 5 game ad 1. Ho sentito la pressione solo dopo aver perso il match, quando non potevo più tornare indietro. Come ho detto prima: spero di non avere altri momenti come questo. Ma è il tennis. Rafa ha combattuto al massimo, avrebbe potuto pensare: ‘Ok, sono sotto 5-1, è finita’. Ma sappiamo tutti che con lui non funziona così”.