Brutta prestazione quella di Danilo Petrucci ad Aragon, il ternano ha chiuso fuori dalla top ten in dodicesima posizione
Gara difficile per Danilo Petrucci ad Aragon, il ternano partiva dalla quinta fila e ha chiuso in dodicesima posizione, scegliendo di partire con pneumatico posteriore hard. Un calo delle gomme avvenuto nel corso dell’ottavo giro ha fatto perdere terreno al pilota della Ducati, costretto a chiudere fuori dalla top ten.
Queste le sue considerazioni al sito ufficiale del team di Borgo Panigale: “è stata una gara molto difficile per me. Ho provato per un po’ a combattere in nona posizione perché non avevo il passo dei primi, ma verso fine gara ho sofferto il calo della gomma posteriore ed ho perso diverse posizioni chiudendo dodicesimo. Probabilmente lo pneumatico posteriore hard non è stata la scelta migliore e non ho potuto fare altro che limitare i danni. Adesso, prima della Thailandia, c’è una breve pausa e cercheremo di capire bene cosa ci è mancato per riuscire a tornare veloci come nella prima metà di stagione“.
Ai microfoni di Motorsport ha poi aggiunto: “generalmente nelle piste dove siamo andati tutti più forte rispetto allo scorso anno sono stato più vicino ad Andrea, mentre in quelle dove siamo andati più piano non sono riuscito a sfruttare i miei punti di forza. Andrea è più bravo ad adattarsi alle varie situazioni. Non so se dipenda dal mio stile di guida che in alcuni casi mi ha consentito di andare più veloce di Andrea mentre in altri mi penalizza molto.
Ad eccezione di Silverstone, che è stata una gara non positiva ma nella quale ho recuperato molte posizioni, nelle gare in cui tutti siamo andati più piano non sono stato in grado di guidare e frenare come volevo io. Nelle ultime due gare mi sono lamentato molto del fatto di aver montato la gomma nuova ma di non aver ottenuto miglioramenti. Misano e Aragon sono state terribili. Il distacco dai primi è cresciuto, ma io mi rendo conto di non riuscire a guidare come vorrei.
Sono io il primo a non essere contento. Tecnicamente non riesco a fare quelle manovre che mi venivano bene quando andavo forte. L’unica cosa che possiamo fare è tornare in fabbrica, analizzare cosa succede e capire come mai non riesco ad essere veloce. Non sta a me dire se serve una evoluzione della Desmosedici o una rivoluzione. Serve sempre migliorarsi, ma battere Marc è sempre più difficile. Andrea è un pilota fortissimo, si merita di vincere il mondiale per tutto quello che fa. La Ducati sta facendo il massimo. Ci sono delle idee per migliorare la moto, ma realizzarle, testarle e vedere se funzionano richiede tempo. Serve migliorare in tutte le aree ed impegnarsi di più perché combattiamo contro il pilota più forte della storia. Io sto ancora lottando per il terzo posto nel mondiale, non so quanti se lo sarebbero aspettati giunti a questo momento dell’anno”.