L’allenatore dell’Atalanta ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a rimanere, soffermandosi anche sul prossimo mercato
“Non avevo bisogno di una big. Per società, squadra e tifo, io sono già in una big. Difficile trovare una proprietà appassionata e generosa come quella dei Percassi. Non potevo lasciare l’Atalanta e la sua gente prima della Champions“.
Gian Piero Gasperini ha annunciato senza remore la sua volontà di rimanere in nerazzurro nel corso di una intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’. Il tecnico nerazzurro non ha nascosto l’interesse della Roma, sottolineando però i motivi che lo hanno spinto a scegliere di nuovo l’Atalanta: “credo si potesse fare un buon lavoro. Di sicuro avrei guadagnato di più. Ho preso tempo. A tutti i club che mi hanno contattato, anche dall’estero, ho spiegato che non avrei risposto prima dell’incontro con il presidente Percassi. La questione non era economica, ma tecnica. L’eliminazione con il Copenaghen è stata molto dolorosa, perché avevamo lavorato tanto per conquistare l’Europa League. Ma non eravamo nelle condizioni di competere, eravamo incompleti e gli acquisti erano arrivati tardi. Dalle ceneri di quell’amarezza è nata la nostra reazione e la spinta per una stagione esaltante. Nel momento più critico chiesi ai ragazzi di scrivere alla lavagna quale sarebbe stato il nostro traguardo. Nessuno scrisse Champions. Un paio dei più giovani, ottimisti, scrissero Europa League. I più: togliersi in fretta dai guai. Ilicic: la salvezza. E non fu il solo. I ragazzi sono stati eccezionali e sono andati oltre ogni speranza, nonostante una rosa ridotta“.
Non manca poi una battuta sul mercato, che dovrà essere oculato per poter far bene in tre competizioni: “avviso ai naviganti: non avvicinatevi che tanto l’Atalanta non vende. Neppure se uno porta 60 milioni per Zapata o Mancini? A quelle cifre ne parliamo, perché si possono trovare sostituti. Nessuno parte e poi acquisti importanti in attacco, alternative per Gomez, Ilicic e Zapata. Un centrocampista, due se non verrà riscattato Pasalic. In difesa e sulle fasce siamo più attrezzati. Vedremo le opportunità che si presenteranno. Il mercato ormai si fa così, non inseguendo i sogni. Non mi aspetto 4-5 Ilicic. E’ nella natura dell’Atalanta scommettere su qualche giovane, ma 3-4 devono essere giocatori di spessore, già pronti per la Champions. Penso a una rosa di 17-18 titolari più qualche giovane. Ho allenato campioni come Milito e Thiago Motta. Ma sì, credo che la prossima Atalanta sarà la mia squadra più forte“.