Autostrade, il tunnel del Gran Sasso verso chiusura: le gravi conseguenze e le colpe della politica

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Se la promessa fatta da “Strada dei Parchi”,  concessionaria delle autostrade A24 e A25, dovesse tramutarsi in realtà, il prossimo 19 maggio il tunnel del Gran Sasso sarà chiuso, per l’esattezza verrà interrotta la circolazione in entrambe le direzioni nel tratto fra Assergi e Colledara-San Gabriele. La decisione di chiudere il tunnel del Gran Sasso che si snoda per 10 chilometri sull’autostrada A24,  è stata presa dall’ente che gestisce la A24 “per scongiurare ulteriori contestazioni correlate a presunti pericoli di inquinamento delle falde acquifere, oggetto di un procedimento penale in corso”.

Ricordiamo infatti che è incorso un’inchiesta della procura di Teramo sul presunto rischio di inquinamento delle falde acquifere proprio del Gran Sasso in seguito alla fuoriuscita di materiali tossici avvenuto nel 2002 dall’Istituto nazionale di fisica nucleare che si trova proprio nella montagna abruzzese.Per il momento è stato fissato un faccia a faccia per domani 14 maggio tra il Ministero dell’Infrastrutture e dei Trasporti e Starda dei Parchi con l’obiettivo di trovare una soluzione a questa annosa vicenda arrivato ad un punto di stallo.

La situazione è più preoccupante di quello che sembra perché da un lato si rischia di dividere l’Italia letteralmente in due, inoltre molti comuni della zona rischiano l’isolamento o comunque di rimanere profondamente penalizzati dal punto di vista dei collegamenti, cosa che avrebbe pesanti conseguenze sia economiche che sociali.

Se invece non si dovesse intervenire e si lasciasse la situazione, ad avere la peggio sarebbe ancora una volta la salute dei cittadini. E’ ormai sotto gli occhi di tutti le forti tensioni che si sono create tra il Ministero dei Trasporti guidato da Toninelli e le concessionarie autostradali, situazione che ha toccato il suo apice dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova.

Dopo quell’episodio il Governo ha minacciato più volte di voler revocare tutte le concessioni autostradali attuali, alzando in questo modo un vero e proprio vespaio. Se da un lato ci sembra giusto rivedere gli accordi tra lo stato e gli enti privati che gestiscono la nostra rete nazionale, da un altro lato ci sembra incredibile e piuttosto grottesco non creare un dialogo costruttivo tra le varie parti con l’obiettivo ultimo di offrire agli italiani il miglior servizio possibile. Fino ad oggi, tutti gli attori in campo non hanno fatto altro che accusarsi a vicenda in uno scarica barile che sta creando solo danno e confusione e che di certo non aiuta a trovare una soluzione in questo particolare gioco di equilibri dove in palio c’è la sicurezza del popolo italiano.

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