Le auto a metano sono tra le più efficienti ed econome sul mercato ma hanno bisogno di una manutenzione accurata
Le auto alimentate a metano sono probabilmente i veicoli più interessanti sul mercato da diversi punti di vista, perché hanno costi molto bassi, autonomie d’esercizio elevatissimi, il costo di queste vetture non è mai esagerato e soprattutto grazie al loro bassissimo impatto ambientale godo degli ecoincentivi proposti dal Governo.
Gli ecoincentivi sono infatti dedicati all’acquisto di modelli nuovi elettrici, ibridi, GPL e a metano che godono di emissioni nocive sotto i 70 grammi di CO2 al chilometro. Nel dettaglio scopriamo che a 0 a 20 g/km il bonus sarà da 6mila euro in caso di rottamazione e da 4 mila euro senza rottamazione; mentre se i livelli di emissioni oscillano da 21 a 70 g/km il bonus sarà pari a 2.500 o 1.500 euro, rispettivamente se si parla di rottamazione o no.
Le auto a metano hanno però bisogno di una attenta manutenzione e controllo dell’impianto per offrire la massima sicurezza agli occupanti della vettura.
Per prima cosa bisogna sapere che esistono due tipologie di bombole per l’impianto a metano: la prima risulta conforme alla normativa italiana (OMG), mentre la seconda segue le normative dell’Unione Europea (R110 ECE/ONU).
Nel primo caso la revisione va effettuata ogni 5 anni, mentre nel secondo caso la prima volta dopo quattro anni e le seguenti ogni due anni, comunque in concomitanza con la revisione periodica dell’auto. Per scoprire di quale tipo di bombole parliamo basterà controllare nel vano motore l’etichetta di certificazione GFBM.
Quando vengono effettuati io collaudi, il personale specializzato effettua la pesatura delle bombole per verificare eventuali corrosioni interne, il controllo con gli ultrasuoni e quello con pressione idrostatica (300 bar). Infine la completa sostituzione delle bombole andrà effettuata dopo vent’anni dalla prima immatricolazione dell’impianto, ovviamente se non si sono verificati problemi in precedenza.