Dalla Blue Whale al Blackout Challenge, alla scoperta dell’ultima macabra sfida del web che mette a rischio la vita degli adolescenti ed a causa della quale Igor Maj è morto
Dopo lo sconcertante scenario svelato da Le Iene sulle morti misteriose legate al fenomeno del Blue Whale, un’altra macabra sfida del web mette a rischio la vita degli adolescenti. Al Blackout Challenge, questo è il nome dell’ultimo pericoloso ‘giochino’ che impazza su internet, è stato dedicato un lungo servizio nell’ultima puntata de Le Iene, in cui Matteo Viviani ha svelato i retroscena che si potrebbero nascondere dietro questo raccapricciante fenomeno.
Ascoltando le testimonianze dei genitori di Igor Maj, 13enne che si suppone possa essere morto a causa del Blackout Challenge, l’inviato del programma di Italia Uno ha provato a fare il punto della situazione sulla delicata faccenda. Igor, nonostante la sua gioia di vivere ed il suo temperamento gioviale, è stato ritrovato morto, appeso ad una corda, la mattina dello scorso 6 settembre. Il caso, dapprima classificato come suicidio, ha attirato le attenzioni degli inquirenti e dei genitori del ragazzo. Da una serie di particolari si è arrivati ad una macabra conclusione: Igor non avrebbe voluto togliersi la vita, bensì avrebbe provato a sfidare i suoi limiti spronato da un video ritrovato poi sul suo cellulare.
La sfida del Blackout Challenge consiste infatti nel soffocarsi (da soli o aiutati da qualcuno) per alcuni minuti fino a provocarsi lo svenimento. In questo gioco pericoloso, che in altri Paesi ha preso il nome di pass-out challenge o chocking game, non si tenta il suicidio come nella Blue Whale, ma la perdita di coscienza, che in rari ma tremendi casi può provocare addirittura la morte. Il Blackout Challenge, come venuto a galla durante il servizio de Le Iene, si teme perciò possa aver fatto più vittime di quelle che si pensa. Negli Stati Uniti, ad esempio, si contano circa 80 adolescenti che potrebbero essere morti a causa della pericolosa challenge.
