Atletica: le sensazioni di Tamberi alla vigilia degli Europei Indoor
Le sfide alla PlayStation con Jacobs (“L’ho stracciato con il videogame sull’Nba”), la serie tv Ozark da vedere su Netflix, una passeggiata in centro a Glasgow: la vigilia di Gianmarco Tamberi scorre serena. Venerdì 1° marzo nella giornata inaugurale degli Europei indoor il primatista italiano sarà chiamato in pedana per la qualificazione dell’alto, quando in Italia saranno le 13:30. È il primo passo della sua avventura continentale. Destinazione? La finale del giorno dopo alle 19 italiane. “Halfshave” è pronto a decollare alla Emirates Arena forte della migliore misura europea dell’anno (2,32). “Finalmente ci siamo, siamo arrivati alla prima tappa importante di questo 2019 – le parole del 26enne marchigiano campione del mondo indoor nel 2016 – So cosa devo fare, ho bene in testa i particolari che devo curare e so che devo essere concentrato su di me e non sui miei avversari. Ho dimostrato ad Ancona di star bene e l’importante è ripetermi, mettendo a posto le ultime cose”.
Ancona, appunto. Nella bolgia del “suo” Palaindoor, Gimbo si è esaltato e ha fatto tesoro delle sensazioni che quella “torcida” gli ha trasmesso. “Il 2,32 nella mia città mi ha lasciato tantissime emozioni, soprattutto l’atmosfera magica che si è creata. L’atletica può essere spettacolo, finalmente ce ne siamo accorti. La misura mi fa piacere ma ancora non mi entusiasma, e quel 2,34 era sbagliato di nulla. Ci stiamo preparando per saltare più in alto, l’obiettivo dell’anno saranno i Mondiali di Doha. Questo di Glasgow è un passaggio importante e quando si veste l’azzurro, con la bandiera dell’Italia cucita addosso, non ci si può mai tirare indietro. A me piace tantissimo, quando vedo questa maglia mi sento come un bambino. E sarò emozionato come sempre. Ho fatto più di dieci Nazionali assolute ma è come se fosse la prima”.
Nel primo round lo attende una progressione di 2,10, 2,16, 2,21, 2,25, 2,28: “Ma non credo che servirà 2,28 per passare, forse basterà 2,25. Di solito non sono un animale da qualificazione, spesso ne ho sofferto. Io mi libero in finale”. Agli avversari non ci pensa, quello che conta è restare focalizzato su se stesso: proveranno a insidiarlo in particolare gli autori dei 2,30 stagionali, il bielorusso Nedasekau e l’ucraino Protsenko, ma in agguato c’è anche il tedesco campione europeo Przybylko.