Dall’addio a Sarri agli acquisti di mercato del Napoli: Aurelio De Laurentiis dice la sua alla vigilia dell’esordio della Serie A 2018/2019
L’eccitazione cresce per tutti i tifosi alla vigilia dell’esordio della stagione 2018/2019 di Serie A. Anche Aurelio De Laurentiis, primo supporter del suo Napoli, pare piuttosto felice di poter di nuovo godere da domani dello spettacolo che il campionato sarà in grado di regalarci. Il Presidente del Napoli ha commentato a tal proposito la sua e le altre squadre protagoniste della massima serie calcistica italiana, prima della partita del club partenopeo contro la Lazio.
Con un nuovo allenatore, ma con tanti calciatori confermati, il Napoli riprende il proprio cammino. Dopo essere stato l’anno scorso il maggiore antagonista della Juventus, la squadra di Ancelotti si prepara ad un nuovo e lungo percorso verso l’agognato scudetto. “Dopo un triennio con Sarri era difficile continuare insieme. – ha riferito De Laurentiis – Davo l’impressione di corteggiarlo per arrivare al rinnovo ma in realtà ho cercato da subito un sostituto. Ho verificato le ipotesi Inzaghi e Giampaolo, poi ho pensato che, visto il rapporto che avevamo, era giusto provarci con Carletto. Lui è felice di tornare ad allenare in un campionato che sta tornando competitivo e io sono sicuro che con lui tutti i calciatori verranno valorizzati”. “Poiché io rispetto i contratti ho aspettato la chiamata di Sarri che fortunatamente, con il senno del poi, non è arrivata. – ha svelato il Presidente del Napoli sui rapporti corrosi con Sarri – Mi ha chiamato solo la moglie per perorare la causa del marito, ma io avevo bisogno di garanzie da parte sua e del Chelsea, altrimenti lo avrei pagato a vuoto per due anni. Volevo la certezza che il nuovo club di Sarri non avrebbe stuzzicato i nostri top player e l’ho ottenuta”.
“Abbiamo cambiato allenatore ma le altre hanno cambiato tanti calciatori. – ha continuato – Ancelotti mi aveva chiesto di non cedere i migliori, rinunciare alle offerte per Koulibaly non è stato facile. Mi ha detto che si sarebbe adeguato lui a quello che avevamo già in rosa perché ritiene questo organico molto interessante. Carletto non è venuto qui a pettinare le bambole. Occorre pazienza e bisogna evitare di criticare. Stavolta, possiamo aspettare serenamente 7-8 partite perché nessuno può mettere in discussione la figura di Ancelotti”.
Sulla poca soddisfazione dei tifosi nei confronti del mercato estivo del Napoli, De Laurentiis asserisce: “capisco siano smaniosi di vincere ma occorre far chiarezza sul fermento che si è venuto a creare in questi giorni. Occorre un distinguo: sui social è montata una storia contro il presidente ma non nego mica di aver deciso di fare impresa nel calcio. Questo, però, non mi allontana dai tifosi, almeno da quelli che amano la maglia incondizionatamente. È vero che c’è uno scontro frontale tra la società e le frange più estreme che albergano nella tifoseria, ma vi siete chiesti come mai sono apparsi dei manifesti contro di me in città quando il mercato si era appena aperto?”.
“Non credo che dobbiamo fare i perbenisti o scandalizzarci quando si dicono certe cose. – ha detto poi il produttore cinematografico sulla sicurezza negli stadi e sui soldi spesi di tasca propria al San Paolo – Ci sono problemi di sicurezza in tutti gli stadi più importanti d’Italia, il capo della polizia Gabrielli lo sa. Abbiamo investito nel San Paolo tantissimi soldi, de Magistris deve stare attento sennò gli scateno addosso il mio pool di legali. Se non fossi andato di persona dal governatore De Luca e mi fossi fatto dare 15 milioni per la struttura, neanche i sediolini avremmo cambiato”.
Sulle dirette avversarie del Napoli, infine De Laurentiis confessa: “la Juventus ha tirato la volata attirando l’attenzione sul calcio italiano e movimentando anche il mercato delle altre. Di certo l’Inter si è molto rafforzata mentre del Milan mi fa più paura Gattuso rispetto ai calciatori che hanno acquistato. Mi fa piacere che sia rientrato Leonardo in società e che i rossoneri tornino ad essere competitivi. Occhio al Parma, potrebbe stupire.(La Roma, ndr) È stata smontata e rimontata, non saprei decifrarla e non so quanto tutti questi cambi siano stati salutari. Per esempio io Alisson non lo avrei dato via neanche per 100 milioni. Per lui ne avevo offerti 60 ma i giallorossi non hanno voluto cedermelo. Ho sempre il dubbio che il vero proprietario della Roma sia anche quello del Liverpool, un uccellino me lo ha detto nell’orecchio qualche anno fa ma se così fosse queste due squadre non potrebbero nemmeno fare la Champions”.