MotoGp – Il contatto Rossi-Marquez divide il paddock, Schwantz ha le idee chiare: “ecco cosa dovrebbero fare a Marc”

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Kevin Schwantz, i consigli alla Race Direction e la sanzione da dare a Marc Marquez

Il contatto tra Rossi e Marquez e il comportamento in pista del campione del mondo in carica dividono il paddock della MotoGp. Da una parte infatti c’è chi pensa fermamente che lo spagnolo della Honda meriterebbe sanzioni più pesanti rispetto a quelle ricevuto al Gp d’Argentina domenica scorsa, chi invece crede che il campione del mondo in carica abbia ricevuto le sanzioni che meritava e che adesso bisogna solo lasciarsi tutto alle spalle e pensare alle prossime gare. In tanti si sono scagliati contro Valentino Rossi per le sue dichiarazioni rabbiose post gara, ma c’è anche chi lo difende, tra questi c’è Kevin Schwantz, che a Motorsport ha così raccontato il suo pensiero:

“Penso che sia stato penalizzato per quello che ha fatto. Ma penso che dovrebbe essere messo in probation per il resto della stagione. Ha bisogno di sentirsi dire che se per qualsiasi motivo entrerà in contatto con qualcun altro, sarà ‘parcheggiato’. Il fatto è che, anche se si è trattato di errori, sono stati dovuti al fatto che stava andando troppo forte per le condizioni della pista. E’ un campione, sa quello che sta facendo, quindi lo sa se è troppo veloce prima di infilarsi all’interno di un’altra moto e dare vita ad un contatto. E se lo sa, allora il suo giudizio dovrebbe portarlo a dire: ‘sono entrato troppo forte’ e rialzare la moto senza il bisogno di coinvolgere un altro pilota. Non puoi semplicemente buttarti dentro, colpire l’altra moto e poi dire: ‘Oh, mi dispiace, ho fatto un errore’. Sappiamo tutti che non è giusto. Tutti commettono errori occasionali in situazioni critiche, ma non dovrebbe continuare a farlo, soprattutto con conseguenze che mettono in pericolo anche altri piloti”.

L’ex pilota ha poi dato qualche consiglio alla Race direction, che probabilmente avrebbe dovuto comportarsi in maniera differente:

“Se non ha fatto quello che gli aveva detto Tony (Congram) dell’IRTA, avrebbe dovuto essere squalificato dalla gara entro i primi due giri, fine della discussione. Dovevano dirgli: ‘Hai spento la moto, ti ho detto di partire dalla pitlane, ma non hai fatto nulla di questo, quindi sei fuori’. Questo avrebbe impedito che continuasse a fare tutte le stupidaggini che ha fatto dopo. Forse non c’è bisogno di dare dei ride through. Forse dovrebbero solo aggiungere 30 o 60 secondi al tempo di gara. Forse non dovrebbero rimandare in pista i piloti dopo aver pagato una sanzione di questo tipo, perché abbiamo visto cosa può fare un pilota quando è arrabbiato. Nessuno dovrebbe preoccuparsi della sua sicurezza quando sta correndo. Non è uno sport di contatto e l’unica preoccupazione che deve avere un pilota è quella di essere battuto, non di essere colpito“.

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