La Yamaha punta il dito contro la Race Direction a causa della sanzione troppo soft per Marquez, ma per Marc è ancora troppo presto per tirare un sospiro di sollievo
30” di penalità per Marc Marquez al termine di una gara, in Argentina, che ha fatto e fa tuttora discutere. Lo spagnolo della Honda ha commesso prima l’errore in griglia di partenza dove è tornato contromano nella sua casella (QUI per vedere quanto accaduto), successivamente è stato autore di una serie di manovre azzardatissime, prima la spallata ad Aleix Espargaro (QUI per il VIDEO) e poi il contatto con Valentino Rossi, speronato dallo spagnolo e finito in terra (QUI IL VIDEO). Il team Yamaha non ci sta! Il Dottore e tutto il suo staff si sono lamentati con la Race Direction per la troppa leggerezza. Queste le parole di Maio Meregalli, team director, che ha attaccato la direzione gara:
“La Direzione Gara deve fare il lavoro che le spetterebbe. Invece è troppo soft nel prendere le decisioni e la conseguenza è che Marquez si comporta sempre come se fosse solo in pista. Nessuno vuole mettere in discussione le sue capacità tecniche, ma sembra che non abbia rispetto per nessuno. E finché non sarà presa una decisione forte, non cambierà mai. La cosa che mi lascia perplesso, è che bene o male siamo già passati in questa situazione nel 2015 e non è cambiato nulla. Marquez fa il brutto e cattivo tempo e i 30” comminati non sono un avvertimento sufficiente. Si è comportato tutto il weekend così, da Rabat a Viñales fino a Dovizioso, perché anziché fare il suo lavoro, cerca di danneggiare quello degli altri. Come minimo avrebbero dovuto dargli bandiera nera”.
Non è però detta l’ultima parola! Se il direttore della Race Direction, Mike Webb ha affermato che non verranno presi ulteriori provvedimenti nei confronti di Marquez, l’intervento della FIM potrebbe cambiare le carte in tavola. La Federazione Internazionale potrebbe infatti riesaminare il caso e ad Austin Marquez potrebbe esser convocato dagli steward. To be continued…
