Quella che era stata descritta come l”Italia più forte di sempre’ ha in realtà un’anima operaria: difesa arcigna e spirito di sacrificio, Gigi Datome descrive così gli azzurri pronti per EuroBasket 2017
EuroBasket 2017: Datome capitano di un’Italia operaia – Perso Danilo Gallinari per l’ormai arcinoto episodio del cazzotto in Italia-Olanda, l’Italia ha visto drasticamente diminuire la sua qualità e con essa le sue possibilità di vittoria finale. Quella che era stata apostrofata da molti come l”Italia più forte di sempre’, ha dovuto adattarsi alle difficoltà di un precampionato che ha messo in luce un attacco macchinoso, che grava completamente sulle spalle di Belinelli, attimi di sfiducia in fase difensiva e difficoltà legate alla forma fisica di Datome. Proprio il capitano azzurro, intervistato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’, ha spiegato come il team azzurro non abbia mai dato ascolto agli apprezzamenti dei media restando concentrato, soffermandosi poi sulle strategie di gioco che l’Italia metterà in campo per sopperire ad un minor tasso tecnico dopo l’assenza di Gallinari.
EuroBasket 2017: Datome capitano di un’Italia operaia – “Sarà un europeo molto equilibrato. Sono d’accordo con quello che ha detto Ettore Messina: poche eccellenze sopra a tutte e il resto molto livellato. Sembra di vedere l’Eurolega degli ultimi anni. Penso che la squadra abbia compreso e assorbito il tipo di identità che vuole il c.t. ora si tratta di mettere in campo alcuni brevi precetti. – ha spiegato Datome – Il tema generale è diventare rognosi dietro, tenere sempre il cinque contro cinque, spingere gli avversari a ragionare e parecchio, a centrocampo. Inoltre bisogna concedere meno tiri liberi, nelle partite di preparazione ne abbiamo concessi un po’ troppi. In attacco dobbiamo sfruttare il contropiede e muovere la palla il più possibile. Spesso le gare vengono decise da episodi che sono al di fuori del nostro controllo, ma l’obiettivo è gestire tutto ciò che è pianificabile. ‘La squadra più forte di sempre’, di quello slogan se ne è parlato anche troppo, ma non al nostro interno. Non ci siamo mai sentiti delle stelle perché non abbiamo vinto niente. Sono state fatte un sacco di elucubrazioni che hanno coinvolto soprattutto l’ambiente esterno, noi siamo sempre andati dritti per la nostra strada e certe frasi non ci hanno messo maggiore pressione perché quella c’è sempre, a ogni livello. Fa parte del gioco”.