Michele Scarponi e il destino crudele: il ciclista dell’Astana lottava da tempo per la sicurezza dei ciclisti in strada
“Ogni anno si cade, quest’anno forse un po’ di più, a volte sono solo coincidenze. Quando si sta in gruppo si deve sgomitare, le strade non sono fatte per far passare 200 corridori per volta, è normale che a volte si cada, Certo, quando vai avanti con l’età ci pensi un po’ di più, e perdi un po’ di quella sregolatezza che avevi una volta. Sì, forse adesso che c’è la famiglia ci sto più attento“, aveva aggiunto il ciclista dell’Astana.
“Io sono sempre amico di tutti i ciclisti, quando esco sto volentieri con chi incontro e mi domandano di tutto. Io dal canto mio consiglio sempre di tenersi a destra, perché le strade non sono sicurissime, ma devo dire che molti sono bravissimi… Ah, dimenticavo. Spesso devo chiedere che vadano più piano. A volta capita che loro incontrano me e magari si vogliono far belli, io magari sto arrivando da un giro di 100 km e passa e sono stanco…“, aveva continuato Scarponi che da anni lottava per la sicurezza dei ciclisti in strada, sostenendo il movimento #salvaiciclisti, che lotta per ottenere interventi mirati per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane sulle quali sono morti negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti.