Ogni sport ha i suoi Balotelli: nel tennis spicca la follia di Kyrgios; il basket ha Ale Gentile, talento tormentato dal suo carattere, rinnegato da Milano e messo alla porta dal Panathinaikos
Balotelli e i suoi fratelli: genio e follia – Genio e follia, talento e testa matta, il ‘quid’ in più che distingue un buon giocatore da un campione è spesso presente in giocatori dalla spiccata personalità e dal caratteraccio. Altresì è vero che non basta avere il talento per essere un campione, bisogna coltivarlo e saperlo sfruttare. Forse è realmente questo il confine fra un fenomeno e un’eterna promessa incompiuta. In passato ci sono stati esempi di sportivi con la testa guasta, basti pensare a George Best che trovava il tempo di vincere qualsiasi cosa fra fumo, alcool e belle donne. Erano altri tempi forse, ma anche talenti diversi: nonostante tutto ciò che ne circondava il personaggio, nessuno poteva e può negare che George Best sia stato un campione.
Balotelli e i suoi fratelli: la parabola di SuperMario –Diversamente si può dire di un calciatore a caso dei tempi moderni, Mario Balotelli, l’eterno incompiuto del calcio italiano, ‘l’occasione persa’ per eccellenza. Prima l’Inter con la quale ebbe l’onore di vincere una Champions e, mentre Etoo e Milito facevano le fortune di Mourinho, il Super (compri)Mario già finiva ai margini della squadra con tanto di casacca tolta e gettata a terra fra i fischi di San Siro. Poi Manchester, un amore scoppiato subito con i tifosi, meno con Mancini, suo padre putativo, deluso più volte dalle prestazioni del 45 azzurro. Il terzo trasferimento doveva essere quello giusto, il ritorno a Milano, questa volta nella sua squadra del cuore, il Milan. Una buon impatto, poi la rottura quasi a sorpresa. Punta su di lui il Liverpool, ma questa volta Balo nemmeno fa in tempo ad ambientarsi: 16 presenze anonime, invitato ad andarsene.
Il ritorno al Milan in prestito sa di centro di recupero: dimesso per scarsi risultati a fine stagione. Da un rosso nero ad un altro, Balo sceglie come ultima tappa il Nizza e decide di cambiare atteggiamento: si presenta in punta di piede, trascina la squadra in campionato e in coppa e in Francia è subito idolo. Passano i mesi e ritorna il vecchio Balo: polemiche, battibecchi con compagni e allenatore, i tifosi che gli voltano le spalle e le prestazioni che calano. L’ennesima esperienza di un talento che forse, 27 anni ad agosto, non sboccerà mai più.
Balotelli e i suoi fratelli: Kyrgios, gioventù bruciata – Non pensate che i Balotelli esistano solo nel calcio. Ogni sport ne ha uno. Per carattere e qualità, oltre che per i look eccentrici, il Balo45 del tennis risponde al nome di Nick Kyrgios. Il talentino australiano ha un potenziale impressionante, a soli 21 anni è gia n° 16 al mondo e detiene il record personale di aver battuto i Fab4 (Federer, Nadal, Djokovic e Murray) al primo incontro. Il palmares di Nick però scarseggia: solo 3 titoli fra tornei 250 e 500 (Tokyo, Atlanta, Marsiglia). Il motivo della disparità fra talento e risultati? La testa. Spesso Nick scende in campo svogliato e seccato, quasi come stesse facendo un favore a pubblico pagante, telespettatori e avversario. A Shanghai l’anno scorso, Kyrgios ha raggiunto il punto più alto del suo climax: niente servizio, polemica con arbiro e tifosi imbufaliti per il suo atteggiamento e noncuranza nel prosieguo dell’incontro. Piccoli Balotelli crescono.
Balotelli e i suoi fratelli: Alessandro Gentile e il suo ego – L’ultimo discepolo di Balotelli è italiano e ha a che fare con Milano, non quella calcistica ma cestistica. Alessandro Gentile è l’uomo del momento… in negativo. L’Olimpia che lo ha cresciuto e fatto diventare un campione di respiro nazionale, la maglia della Nazionale gli ha dato il respiro internazionale, e l’acquisto dei diritti di immagine del giocatore da parte degli Houston Rockets gli ha fatto sfiorare il mondo dell’NBA. Il tutto sfumato a causa della sua testa. Con un infortunio di mezzo a ‘sporcare’ lo scudetto del 2016, quello della rivincita dopo il disastro dell’anno precedente, Gentile si era detto, con un pizzico di tracotanza, al capolinea della sua avventura a Milano.
Niente proposte allettanti e un ritorno a Milano con la coda fra le gambe e senza fascia di capitano, una stagione fra alti e bassi, l’amore-odio con l’ambiente Olimpia e i vari scontri con coach Repesa. A dicembre la decisione di trasferirsi in prestito: il Panathinaikos lo accoglie come aveva accolto papà Nando in passato, per il ragazzo sembrava la svolta. Il minutaggio (scarso, molto scarso…) ha segnalato i primi malumori scoppiati definitivamente ieri sera con la rescissione.
Tre sport diversi, tre possibili campioni soffocati dalla testa guasta: Balotelli ha quasi finito le chance, Kyrgios non sembra nemmeno volerle sfruttare, Gentile ne vorrebbe di più grandi rispetto al suo talento.
Che teste… calde!