Ciclismo, alla scoperta dell’ASD Nibali: le sensazioni dei giovani ciclisti e il ricordo di Rosario Costa

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Alla scoperta dell’ASD Nibali associazione sportiva dello “Squalo” che promuove i valori dello sport

L’ASD Nibali è un’ associazione sportiva che promuove i valori dello sport creando opportunità per il futuro. Infatti, punta a rilanciare il ciclismo siciliano, anche grazie a Rachele Nibali (moglie dello Squalo dello Stretto) dirigente dell’ASD Nibali, Lillo La Rosa team manager e Pippo Cipriano direttore sportivo. La squadra vede partecipi diversi ragazzi che amano la bicicletta. Questi piccoli campioni hanno già iniziato a vincere qualche gara non solo in Sicilia, ma in tutta la penisola.

 D- Questo team ti ha fatto crescere? Se sí, in che modo?

asd nibaliSalvatore Romeo: Mi ha fatto crescere moltissimo, scoprendo la bicicletta e provando emozioni  incredibili.

Antonino La Motta: Sì, mi ha fatto crescere, mi ha fatto capire che è sempre pericoloso ogni allenamento e mi ha insegnato a stare attento in strada (perché non è un gioco). Il direttore ad ogni allenamento ci fa capire molte cose e ci fa comprendere il lavoro di squadra.

Emanuele Rizzo: Sì questo team mi sta facendo crescere molto; mi sta aiutando a diventare    molto generoso e solidale.

Cristian Gagliardo: Mi ha fatto maturare, capendo la cosa più importante: il valore e la collaborazione tra di noi ragazzi che serve per farci crescere assieme.

Francesco Mollura: Questo team è molto importante perchè mi ha permesso di conoscere il lavoro di squadra, le regole, a differenza di prima quando andavo in bici da solo.

Antonino Scigliano: Sì mi ha fatto crescere. Mi ha dato sicurezza e padronanza di me stesso con consapevolezza delle mie mie capacità, facendomi anche capire l’importanza del lavoro di squadra.

Francesco Perino: Questo team mi ha fatto crescere perché nel ciclismo non basta pedalare, ma come prima cosa c’è un lavoro mentale che le nostre guide hanno messo in evidenza sin dai primi giorni in cui ho fatto parte della squadra che, giorno dopo giorno, è diventata una famiglia.

D-  Il confronto con altri ragazzi ti aiuta a migliorare?

asd nibali3Salvatore Romeo: Sì, mi aiuta a  perfezionare la tecnica e lo stile con cui vado in bici e, inoltre, la strategia di gara.

Antonino La Motta: A volte sì e a volte no; dipende anche da che tipo di confronto. Da quando sono nell’ASD Nibali i ragazzi mi hanno fatto capire veramente come si va in bici e questo mi ha aiutato molto. Inoltre, i miei compagni mi hanno aiutato a capire molte cose che non sapevo. Diciamo che il confronto mi ha sempre aiutato a comprendere cose che non avevo ben chiare. La relazione con i ragazzi della squadra e il confronto con altri ragazzi mi sono serviti molto.

15778136_10211390662103068_321943068_oEmanuele Rizzo: Sì, mi aiuta molto a capire in cosa mi devo perfezionare.

Cristian Gagliardo: Sì, mi aiuta molto.

Francesco Mollura: Certo, confrontarmi con i miei compagni è molto importante; perchè riesco a capire se sbaglio, se vado bene o viceversa posso dare anche io dei suggerimenti.

Antonino Scigliano: Sì, mi aiuta a migliorare molto attraverso una sana competizione, dandomi una maggiore grinta e fiducia in me stesso.

Francesco Perino: Un confronto è sempre utile per riconoscere i propri limiti, in fondo in tutte le cose, come nella vita, c’è sempre un po’ di sano agonismo.

D- Le uscite in bicicletta con la tua squadra che sensazioni ti danno?

15785453_10211390662063067_1081778968_oSalvatore Romeo: Mi danno diverse sensazioni, molte positive: lo svago, il divertimento e la stanchezza.

Antonino La Motta:  Le uscite in bici con la mia squadra mi danno una sensazione di ciclismo vero e mi fanno capire che siamo veramente una squadra unita. A volte mi danno la sensazione di essere già in gara.

Emanuele Rizzo: Mi danno la sensazione di gioia, perché sto con i miei compagni con cui mi trovo bene.

Cristian Gagliardo: Mi danno la sensazione di un gruppo compatto e affiatato.

Francesco Mollura: Io faccio ancora parte della categoria “giovanissimi”, anche se questo è l’ultimo anno per me in questa categoria. Per regolamento non possiamo allenarci in strada con  ragazzi delle altre categorie; però, non ti nascondo che la domenica insieme a mio padre esco in bici e quando ci incontriamo con i ragazzi della squadra, percorrendo un po’ di strada con loro, l’adrenalina sale al massimo.

Antonino Scigliano: Mi danno una sensazione di libertà e svago mentale.

Francesco Perino: Le sensazioni sono tante; molte volte alla fatica sopravvale la felicità e l’allegria di stare insieme. Lo spirito di sacrificio e di squadra si vede nelle piccole cose, come aiutarsi nei momenti di difficoltà. Tutto questo accompagnato dalla concentrazione e dell’attenzione in quello che si fa.

D- Vorresti diventare un campione come Vincenzo Nibali?

NibaliSalvatore Romeo: Dovrei migliorare moltissimo, ma mi piacerebbe tantissimo avvicinarmi al suo livello.

Antonino La Motta: Sì… vorrei diventare un campione come Vincenzo Nibali, ma di Squalo c’è ne solo uno e sarà molto dura diventare come lui.

Emanuele Rizzo: Sì, mi piacerebbe diventare un campione come Vincenzo, anche se sarà molto difficile.

Cristian Gagliardo: Sì, certo, anche se è difficile.

Francesco Mollura: Certo, lui è il mio idolo; spero davvero un giorno di diventare come lui, anche se campioni come Vincenzo ne nascono uno ogni mille anni.

Antonino Scigliano:Certamente, è il sogno di tutti e ovviamente anche il mio.

Francesco Perino: Sì, qualunque ciclista vorrebbe raggiungere i suoi livelli, ed è un esempio di educazione e umiltà. Per noi è un grande punto di riferimento.

D- Quando lo Squalo esce in bici con te, ti motiva?

15784975_10211390661943064_265607549_oSalvatore Romeo: Non ci sono molti allenamenti con lui durante l’anno, massimo 3-4; ma quando usciamo insieme mi ricorda il motivo della mia passione e tutte le emozioni che si provano sulla bicicletta.

Emanuele Rizzo:  Sì, mi motiva molto.

Cristian Gagliardo: Sì, certo, ed è anche un grande onore.

Francesco Mollura: Le occasioni che ho avuto per fare qualche metro con lui sono state davvero rare; lui, naturalmente, ha i suoi ritmi che io non riesco a sostenere. Inoltre, è sempre

 circondato da tanta gente. Per fortuna, invece, le occasioni per stare con lui giù dalla bici non sono mai mancate. E’ un ragazzo molto cordiale, affettuoso e premuroso, mi chiede sempre come sto, come mi trovo nella squadra e poi conclude sempre con un “ in gamba mi raccomando!”. 

15784777_10211390661863062_1999690674_oAntonino Scigliano:  Ovvio, averlo accanto è una grande emozione ed un grande stimolo a dare il meglio di me.

Francesco Perino: Certamente, inoltre, percepisco una carica maggiore del solito e mi sento    orgoglioso di far parte di questa squadra.

Questi ragazzi mettono molta passione in questo sport e Vincenzo è un grande punto di riferimento per loro. Chissà se, in mezzo a questi ragazzi, si nasconde un futuro campione. Faceva parte del team anche Rosario Costa, scomparso dopo un tragico incidente stradale proprio mentre si stava allenando per le vie della provincia di Messina.

rosario costa vincenzo nibaliLa notizia della scomparsa di Rosario turbò il cuore dello Squalo che stava affrontando il Giro d’Italia (2016). Vincenzo Nibali aveva appena concluso una cronometro positiva: 19° con 11” di vantaggio sul rivale diretto Alejandro Valverde. Intervistato da Alessandra De Stefano durante il Processo alla Tappa i suoi occhi sono lucidi, la voce trema per l’emozione mentre ricorda Rosario  scomparso proprio quella mattina.  “Un carissimo ragazzo, una perla – le parole di Vincenzo- Da stamattina non è più con noi. Le mie condoglianze alla famiglia. Rosario aveva tantissima grinta, in questi giorni era venuto al Giro con i familiari per portarmi il saluto di tutti i ragazzi. La notizia mi ha reso molto triste. Non posso essere presente in questi giorni, ma c’è tutto il mio carissimo saluto e il mio abbraccio alla famiglia”… dopo, Nibali non potè più continuare perchè il pianto e la commozione ebbero il sopravvento. Come ebbero il sopravvento le voci che il giro non fosse più alla sua portata. Ma, durante la 19^ tappa, la tristezza di Vincenzo si mise da parte, quando Rosario gli diede la forza di andare fino in fondo e dimostrare a tutti che il Giro era ancora suo. Vincenzo scattò sui pedali e andò a vincere quella tappa, decisiva per la vittoria finale, dedicandola a Rosario con le braccia al cielo.

Rosario era un bravo ciclista e un bravo ragazzo, oggi voglio ricordarlo immaginando una intervista a lui…

D- Questo team ti ha fatto crescere? Se sí, in che modo?

Rosario: Questo team mi ha fatto crescere molto, il mio sogno era quello di diventare un ciclista e grazie a questa squadra posso dire di esserlo diventato.

D-  Il confronto con altri ragazzi ti aiuta a migliorare?

Rosario: Certamente, non c’è modo migliore di apprendere e capire i propri sbagli che quello di misurarsi e sfidarsi con gli altri ragazzi.

D- Le uscite in bicicletta con la tua squadra che sensazioni ti danno?

Rosario: Io in squadra mi sono creato diverse amicizie, come è giusto che sia e quando esco con i miei compagni mi sento libero. La bicicletta mi dà questo senso di libertà che è incolmabile con qualsiasi altra cosa.   

D- Vorresti diventare un campione come Vincenzo Nibali?  

Rosario: Per me Vincenzo è una persona straordinaria, diventare come lui è il mio sogno e lo sarà per sempre.

D- Quando lo Squalo esce in bici con te, ti motiva?

Rosario: Vincenzo mi ha sempre spinto a dare il meglio di me, lo conosco al di là del ciclismo e con me è stato sempre molto affettuoso. Vincenzo è un ragazzo molto simpatico e disponibile, lui riesce a motivare chiunque con la sua gioia e il suo modo di fare. Sono certo che ci darà ancora tante emozioni e tante soddisfazioni con le sue vittorie.

Spero di essere riuscita a ricordare Rosario nel migliore dei modi.

Auguro all’ASD Nibali un meraviglioso futuro pieno di vittorie e a tutti i suoi componenti di crescere felicemente nello sport che amano.

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