Il calcio visto dagli occhi dell’artista Nicola Bertoglio che reinterpreta i rituali del calcio attraverso la sacralità dell’arte
Il calcio visto da una prospettiva diversa. Non da quella dei tifosi, nè da quella dei calciatori, bensì da quella dell’artista. Perchè, anche se sembra assurdo calcio ed arte possono andare d’accordo, possono collaborare per dare nuove forme all’espressione artistica di un mondo che a modo suo è arte stessa. Una punizione che fa sì che la palla si ficchi proprio sotto l’incrocio dei pali, può essere definita come una “pennellata”. Un dribbling è un “capolavoro” e una parata miracolosa è una “opera d’arte”. Ecco perciò che i vocaboli dell’artista si associano a quelli del calcio giocato e appare tutto così semplice: la semplicità delle piccole cose che fanno parte del calcio e che possono diventare capolavoro. Tutto ciò è stato colto da Nicola Bertoglio che ha realizzato queste opere d’arte tra calcio e vena artistica e ne ha spiegato così il significato e la realizzazione:
“Per circa due mesi ho seguito la squadra della A.C Olmese di Pieve d’Olmi (CR) durante le partite e gli allenamenti con lo scopo di rappresentare la sacralità propria del calcio, intesa nella somiglianza e quasi sovrapposizione di elementi rituali quasi religiosi nello spettacolo calcistico”.