F1, Verstappen scatena reazioni contrastanti: ecco cosa pensano Martini, Capelli e Alesi

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Martini, Capelli e Alesi: ecco cosa pensano i grandi campioni della F1 del comportamento di Max Verstappen al Gran Premio del Belgio

E’ andato in scena domenica il Gran Premio del Belgio: una gara spettacolare, ricca di colpi di scena sin dalla prima curva con il contatto tra Raikkonen, Vettel e Verstappen. A spaventare tifosi e non solo ci ha pensato invece Magnussen col suo pauroso incidente, mentre a lasciare tutti senza parola ci ha pensato Verstappen col suo atteggiamento: “le Ferrari hanno distrutto la mia gara quindi poi non li ho lasciati passare“.

Un comportamento, quello dell’olandese, che ha scatenato reazioni contrastanti. C’è chi non accetta il suo atteggiamento, chi invece lo “giustifica”. “Ce ne fossero come lui…Chi è diventato grande, penso a Villeneuve, Senna o Schumacher, è perché correva così. Andatevi a rivedere i dispetti fra Ayrton e Alboreto. Oppure le pazzie di Mansell. Anche Schumacher faceva le stesse cose. Verstappen ha creato confusione ed è un bene. La gente è stanca di questa F.1 fatta di regole e di arbitri. Agli altri piloti girano le scatole, ma è normale. Io credo che non debba essere messo in croce. Ormai è l’idolo dei giovani. Se ci fossero solo Hamilton e Rosberg…“, ha dichiarato Pierluigi Martini, ex pilota della Minardi, a La Gazzetta dello Sport.

LaPresse/Photo4
LaPresse/Photo4

20 anni fa le regole erano diverse, i piloti in pista le prendevano e le davano. Da metà gruppo a scendere, non esistendo le telecamere a bordo, capitavano duelli all’arma bianca e si rischiava molto. Ma oggi ci sono altre regole e bisogna farle rispettare. La guida di Verstappen è esaltante e spettacolare, però serve un metro di giudizio più omogeneo da parte dei commissari Fia. Non si può sanzionare Vettel per la manovra su Massa a Silverstone e lasciare correre la stessa cosa a Spa. La F.1 è un esempio anche per le altre categorie“, ha aggiunto Ivan Capelli, pilota Ferrari nel ’92.

Lapresse / Actionpress
Lapresse / Actionpress

Max ha fatto un errore da debuttante. Se sbagli la partenza a Spa, non puoi rifarti subito alla prima curva. L’aggressività ci sta. Ha fatto dei sorpassi bellissimi a Silverstone (su Rosberg; n.d.r.) e l’anno scorso a Spa all’esterno della curva Blanchimont (su Nasr; n.d.r.). Però, quando si difende, lui ha questo modo di spostarsi all’ultimo momento che inganna chi è dietro e può avere conseguenze drammatiche. Bisogna richiamarlo, perché è pericoloso e in piste veloci come Monza c’è il rischio di ammazzare qualcuno“, ha concluso Jean Alesi, ex ferrarista.

 

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