L’Iran fa un passo in avanti per un’emancipazione femminile ancora lontana
In Iran un segnale di apertura mentale alle donne. Dopo che nove mesi fa Goncheh Ghavami, un’avvocatessa iraniana, aveva tentato di assistere ad una partita di volley tra Iran e Italia ed era stata arrestata, le polemiche si erano tutte gettate contro la politica maschilista e bigotta dello Stato persiano. Oggi però da fonte Irna, l’agenzia di stampa governativa di Teheran, si apprende che Shahindokht Molaverdi, la vice Presidente con delega per le donne e la famiglia del governo iraniano, ha dichiarato come riporta La Gazzetta dello Sport, che: “La presenza delle donne negli impianti dove si gioca la pallavolo ha avuto il via libera definitivo. La decisione è stata presa in una sessione congiunta presso il Ministero dell’Interno, tra i rappresentanti del Ministero dello Sport e della Gioventù, il Dipartimento delle donne e la famiglia, e il ministero dell’Interno”. Il viceministro dello sport iraniano, Abdolhamid Ahmad, ha poi confermato l’apertura sulla presenza delle donne negli stadi. Rimarrebbero inaccessibili al sesso femminile solo nuoto e lotta, giustificate dal fatto che in tali sport le divise coprono solo parte del corpo degli uomini.