La storia di Gnoukouri, la tratta di esseri umani e l’Inter: oggi è Traorè e sogna di giocare ancora

Assane Gnoukouri diventa Alassane Traorè: l'ex Inter vittima di tratta degli esseri umani, oggi vuole tornare a giocare

SportFair

Sembrava destinato a una carriera intrigante Assane Gnoukouri, giovane centrocampista dell’Inter che Roberto Mancini schierò titolare nel derby del 2015 contro il Milan. Attualmente, il calciatore africano ha 27 anni e non gioca una partita dal 2016. Un problema al cuore gli ha messo i bastoni fra le ruote durante il suo prestito all’Udinese, poi la grana con i documenti.

Oggi Gnoukouri si chiama Alassane Traorè, la questura di Piacenza gli ha rilasciato un regolare codice fiscale riconoscendolo vittima di tratta di esseri umani. Dal 2018 viveva in Italia da immigrato irregolare, a rischio espulsione, adesso ha un regolare permesso di soggiorno. Oggi, a 27 anni, previa visita medica, vuole tornare a giocare.

Dall’Africa all’Inter

Nel 2017, la squadra mobile di Parma arresta 3 persone accusandole di favoreggiamento dell’immigrazione e falso per l’ingresso illegale nel Paese di giovani calciatori: tra questi ci sono l’agente di Gnoukouri, che l’ha portato in Italia dalla Costa d’Avorio, e il padre adottivo del calciatore. Lo hanno fatto arrivare in Italia come figlio di un cittadino ivoriano già residente in Italia. Da quel momento, Gnoukouri non è più Gnoukouri.

Viene un agente e mi chiede se voglio andare a giocare in Italia. – racconta a “La Gazzetta dello Sport” – Mi dice che non ci sono problemi, che sarei anche andato a scuola come qualsiasi altro ragazzo. Vivo con mia madre, che a scuola non è mai andata, e sei fratelli, parlano con lei ed è contenta di potermi dare questa opportunità. Io sognavo di fare il calciatore, che potevo mai dire? Vado in prova al Marsiglia, gioco nei dilettanti al Marano, vicino Vicenza, poi mi portano all’Inter e mi prendono“.

Poi la scoperta. “Mi dicono che i documenti sono falsi, ma il falso mica l’ho fatto io. – spiega il calciatore – Avevo un passaporto con su scritto Gnoukouri rilasciato dall’ambasciata. Il signor Gnoukouri, che mi aveva adottato, mi diceva che andava tutto bene e poi non l’ho più sentito. Quando ho firmato il primo contratto con l’Inter lui e l’agente promettevano che avrebbero mandato i soldi a mia madre per comprare una casa, invece non era vero. Se chiedevo rispondevano che era l’Inter a non pagare. Ero perplesso, non capivo, mi sono trovato da solo.

E sa cosa mi fa rabbia? Che ci ho sempre messo il cuore. L’ho dato per il mio agente, perché mi sono fidato di lui. L’ho dato per il padre adottivo: il mio l’ho perso da bambino e lui l’ho trattato come un genitore vero. L’ho dato per l’Inter, ho sempre lavorato duro e non ho mai fatto casino. Pensavo di avere attorno una famiglia, invece erano solo affari“.

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