Il derby russo dei quarti di finale degli US Open tra Daniil Medvedev e Andrey Rublev è stato accompagnato da forti polemiche. Le condizioni in cui si è giocata la partita sul campo in cemento dell’Arthur Ashe Stadium erano a dir poco proibitive. La temperatura faceva segnare 34° (39 percepiti all’interno dell’impianto) e 50% di umidità. Gli organizzatori hanno cercato di risolvere la situazione chiudendo (seppur non del tutto) il tetto retrattile del campo centrale per dare un po’ di ombra.
Nel secondo set Medvedev ha chiesto assistenza medica all’arbitro, si è toccato più volte il petto sottolineando di avere difficoltà respiratorie a causa del troppo caldo. Dopo aver utilizzato un inalatore, il tennista è tornato in campo visibilmente in difficoltà. Dopo qualche game, l’atleta moscovita si è rivolto alla telecamera dicendo: “un giocatore morirà e loro lo vedranno”, riferendosi agli organizzatori del torneo. Una frase che, nonostante il match si sia concluso regolarmente e senza ‘drammi’, ha destato forti polemiche sulla gestione degli incontri.