Erano nettamente più forti e più atletici di noi, lo sapevamo già. E sapevamo anche che dopo il ko contro la Lituania non avrebbero fallito una seconda volta. Ma era giusto provarci, perchè nel basket, come nella vita, chi non ci prova ha già perso. L’Italia ha perso e ha perso duramente, 63-100, contro gli Stati Uniti che avranno convocato pure le terze linee, ma sono maledettamente talentuosi.
L’Italia ha giocato un buon Mondiale, non è uscita a testa alta (espressione ormai inflazionata), perchè la partita è durata appena un quarto di gioco ed è andata molto distante dai binari sui quali il CT Pozzecco, immaginiamo, l’avesse preparata. Attende di giocare per conoscere il proprio piazzamento finale con la consapevolezza di essere, a tutti gli effetti, una squadra ‘da quarti di finale‘ che, ai Mondiali, ritornati fra le migliori 8 dopo 25 anni, è qualcosa di cui andare fieri.
Il racconto della partita
Nel primo tempo il tiro da 3 e l’Italia non vanno molto d’accordo, gli azzurri tirano 2/19 e fanno molta fatica in attacco, merito di una buona difesa degli americani che concede solo tiri a bassa percentuale. I mezzi fisici del Team USA li conoscevamo, ma se giocano così concentrati (spesso la loro pecca), è dura. L’Italia segna 24 punti in due quarti, ne subisce 46, bersagliata da fuori al minimo errore e punita dalla bestiale transizione americana.
Nella ripresa il copione non cambia. L’Italia ha problemi a rimbalzo (33 vs 51) al tiro: 43.2% da 2 (16/37) e 18.4% da 3 (7/38). Gli USA chiuderanno con il 61.3% da 2 e il 47.3% da 3 punti, percentuali clamorose che la dicono lunga anche sulla ripresa degli azzurri. Terzo periodo a senso unico (20-37), gli americani martellano dalla distanza e fanno valere il loro strapotere fisico. L’Italia molla definitivamente. Nel quarto periodo la magra consolazione di chiudere avanti noi, 19-17.
Partita pazzesca di Bridges che chiude con 24 punti, 7 rimbalzi e un solidissimo 4/6 da 3. Sono 18 i punti di Haliburton, tutti segnati dalla distanza (6/8). Prestazione sufficiente per Banchero (8 punti, 1 stoppata e buone giocate difensive) che avrebbe potuto giocare a parti inverti e dare una grossa mano agli azzurri. Nell’Italia bene Fontecchio (18 punti) e Tonut (11 punti), egregio il lavoro di Nick Melli, ultimo a mollare soprattutto in fase difensiva.