L’Italia chiude con il botto gli Europei di nuoto a Roma, è arrivata un’altra medaglia d’oro. Si tratta del terzo oro per gli azzurri nel nuoto di fondo, il numero 24 dell’Italia all’Europeo. Mai nessuna Nazionale aveva conquistato un numero di ori così alto in una sola edizione della manifestazione.
E’ andato in scena il Team Event. Vittoria per l’Italia con il tempo di 59’43″1, argento per l’Ungheria con 59’53″90, bronzo per la Francia con 1h00’08″3. I protagonisti per l’Italia sono stati Taddeucci, Bruni, Paltrinieri e Acerenza.
L’impresa dell’Italia
Gli azzurri delle acque libere chiudono in trionfo. Con la terza medaglia d’oro in due giorni (sarebbero potute essere quattro con quella di Mario Sanzullo nella 25 chilometri prima interrotta e poi cancellata). Vince la 4×125 mixed con 59’43”1 e si conferma campione d’Europa. Vince anche il Len Trophy. L’Italia, che prima della gara cambia quartetto inserendo Rachele Bruni al posto di Giulia Gabbrielleschi, si presenta al via con la vice campionessa olimpica dei diecimila a Rio 2016, seguita da Ginevra Taddeucci (fresca di medaglia d’argento nei 10000) e i neo campioni d’Europa dei cinque Gregorio Paltrinieri e dieci chilometri Domenico Acerenza. Seconda l’Ungheria con 59’53”9 e terza la Francia in un’ora 00’08”3. Rachele, Gregorio e Domenico facevano parte anche del team event che vinse a Lupa Lake gli Europei 2021; Ginevra, Gregorio e Domenico, invece, erano nella staffetta di bronzo ai campionati del mondo di Budapest 2022.
Il primo giro lo completa in testa la spagnola Maria De Valdes Alavarez e Rachele Bruni è seconda, seguita dalla francese Madelon Catteau; al cambio Ginevra Taddeucci passa al comando, la spagnola Angela Martinez Guillen è seconda e la francese Aurelie Muller terza. Dopo trentadue minuti entrano in gara gli uomini e Gregorio Paltrinieri difende la prima posizione duellando prima con il tedesco Linus Schwedler e poi con l’ungherese Davud Betlehem; Greg passa il testimone ad Ace, da campione d’Europa a campione d’Europa, e Domenico spinge alla sua maniera: c’è l’ungherese Kristof Rasovszky da tenere a distanza. A settecento metri dall’arrivo Rasovszky supera il nostro Acerenza e passa a condurre. Allora Domenico alza la testa, mette freccia a destra e lo ripassa di nuovo. Ultimi trecento metri con tutto al massimo, negli ultimi duecento incrementa il vantaggio e gli ultimi cinquanta sono da leggenda. Kristof Rasovszky deve accontentarsi del secondo posto.
Sono sei le medaglie dell’Italfondo agli Europei di Roma, sul litorale di Ostia: 3 d’oro, 2 d’argento e una di bronzo.