Il weekend del Gp del Brasile è stato ricco di colpi di scena e davvero entusiasmante. Lewis Hamilton ha ottenuto domenica una vittoria pazzesca, rimontando dalla 10ª posizione.
Il weekend del britannico della Mercedes è stato caratterizzato da penalità: Hamilton ha ricevuto 5 posizioni di penalità in griglia a causa della sostituzione del motore, per poi venire sanzionato dopo le qualifiche del venerdì per un’irregolarità nell’ala.
Andrew Shovlin, responsabile degli ingegneri in pista ha fatto chiarezza al termine del weekend di gara brasiliano, partendo dalla decisione di sostituire l’ICE sulla monoposto di Hamilton: “non c’era una ragione tecnica dietro questo cambio. Non eravamo a rischio affidabilità anche se stiamo spremendo queste power unit al massimo e non si può mai sapere. Eravamo consapevoli che su questo tracciato era più semplice superare e lo abbiamo visto sia al sabato che alla domenica. Diciamo che ci sono state più ragioni dietro questa decisione, e riflettendo a bocce ferme possiamo dire che abbiamo scelto un buon circuito per compiere questa sostituzione“.
Sull’irregolarità riscontrata dopo le qualifiche ha spiegato: “tutto è nato dal fatto che l’apertura dell’ala mobile è consentita fino a 85 millimetri dal profilo principale. I commissari hanno un dispositivo che misura questo movimento e noi eravamo sotto questa soglia. Tuttavia c’è un altra prova che viene fatta sulle ali applicando un carico ed è stato in questo frangente che è emerso gioco fra gli elementi. Questo è uno dei test più comuni che viene effettuato sulle vetture ed in precedenza era stato superato. Noi controlliamo ogni volta e ci siamo accorti che la componente andava bene per circa il 90% della sua larghezza. Abbiamo cambiato l’ala, ma quella difettosa è stata trattenuta dalla FIA. Pensavamo che ce l’avrebbero restituita in serata e per questa ragione non abbiamo potuto effettuare indagini approfondite. Probabilmente si è trattato di un problema dovuto all’usura della componente. Non stiamo parlando di grandi margini, si tratta di circa 0,2 millimetri, qualcosa che avremmo potuto risolvere passando semplicemente uno strato di vernice. I regolamenti tecnici, però, spesso sono letti senza tenere conto delle sfumature e questa interpretazione ci ha portato alla squalifica ed alla retrocessione in fondo alla griglia“.
“La situazione si è resa un po’ più complicata perché noi non siamo stati gli ultimi a toccare quell’elemento contestato. È stato Max a farlo in parco chiuso ed i commissari hanno voluto guardare quelle immagini”, ha concluso commentando il tempo che i commissari si sono presi per prendere la loro decisione.