Agli US Open è finita come a Wimbledon, con la vittoria di Novak Djokovic in quattro set su un Matteo Berrettini duro ad arrendersi, capace di vincere il primo parziale per poi cedere nei tre successivi. Una partita sfiancante giocata ad un livello altissimo, che purtroppo il numero uno italiano non è riuscito a mantenere per l’intero arco del match. Un’altra sconfitta contro il serbo che vale anch’essa come insegnamento per il futuro, come ammesso dallo stesso Berrettini dopo la partita: “non ho mai provato qualcosa di simile. Due anni fa con Nadal fu diverso, anche perché essendo in semifinale ero più stanco. Oggi stavo bene, ma non sono riuscito a tenere il livello di Djokovic per tutta la partita. Ho giocato bene, ma oggi si è visto perché è il più forte al mondo: non importa come stai giocando, lui fa semplicemente meglio. Per quanto potessi giocare bene, lui ha continuato ad alzare il livello e ha fatto meglio”.
Ingiocabile
Berrettini ha provato a resistere, ma Djokovic ha sempre dimostrato di essere un passo avanti: “ha meritato la vittoria, ho visto le statistiche: fanno impressione. Chiunque dopo un primo set dopo quello che abbiamo giocato avrebbe pagato con un po’ di stanchezza. Lui invece ha preso energia da quel set, al momento non c’è molto che io possa fare. Da questa partita imparo molto e l’obiettivo è quello di essere pronto la prossima volta. Parliamo di battere il numero uno al mondo che quest’anno non ha perso un match al meglio dei cinque. In futuro dovrò mantenere l’intensità fisica e mentale del primo set per tutta la partita, ma finora nessuno ci è riuscito“.