Sessantuno anni dopo, l’Italia conquista la medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Tokyo, un digiuno interrotto grazie ad una prestazione monstre degli azzurri, capaci di segnare addirittura il record del mondo. Niente da fare per la temibile Danimarca annientata da Filippo Ganna, Jonathan Milan, Simone Consonni e Francesco Lamon: riusciti insieme a rimontare ben 8 decimi negli ultimi 1000 metri e a prendersi la medaglia d’oro.
Le parole di Ganna
Interrogato sulla prestazione fornita oggi da lui e dai suoi compagni, Ganna ha ammesso: “sapevamo di essere competitivi, volevamo fare qualcosa di grosso e non ci siamo accontentati dell’argento. Conoscevamo i danesi, le loro caratteristiche e che nell’ultimo chilometro noi avremmo potuto recuperare. Non parlate solo delle mie tirate, perché io faccio il mio, ma i ragazzi che sono qui con me sono ancora più bravi a mettermi nelle condizioni per riuscirci. Le Olimpiadi sono l’appuntamento di riferimento anche per chi non segue lo sport tutti i giorni. Pertanto essere preso ad esempio da qualche ragazzo, che magari verrà in pista per questo, è per un motivo d’orgoglio”.