L’ombra del terrorismo sulle Olimpiadi di Tokyo: pesanti accuse al campione olimpico Javad Foroughi

Javad Foroughi, nuovo campione olimpico nella pistola 10 metri uomini, è stato accusato da un'associazione di essere un membro di una cellula terroristica

SportFair

Le Olimpiadi di Tokyo devono fare i conti con una nuova polemica che coinvolge Javad Foroughi, nuovo campione olimpico della pistola ad aria compressa 10 metri riuscito a prendersi la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo. L’atleta iraniano è finito nell’occhio del ciclone dopo le accuse rivolte nei suoi confronti dall’associazione United for Navid, che ha scritto al CIO per esortarlo a compiere delle indagini proprio su Foroughi, considerato un membro di lunga data dell’Islamic Revolutionary Guards Corps-Quds Force, riconosciuta dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica.

Foroughi
Foto di Michael Reynolds / Ansa

Infermiere e (presunto) terrorista

Oltre ad essere un fenomenale tiratore, Javad Foroughi è anche uno splendido infermiere che in questo periodo di pandemia ha aiutato numerose persone. Secondo l’associazione United for Navid però, l’atleta iraniano sarebbe anche un terrorista e per questo è stato chiesto al CIO di indagare: “assegnare una medaglia d’oro olimpica a un membro di un’organizzazione terroristica è un affronto spaventoso agli atleti e agli ideali olimpici e lascia un grave segno nero sul CIO. United For Navid chiede un’indagine immediata da parte del CIO e la sospensione di qualsiasi premio fino a che l’indagine stessa non venga completata”.

Foroughi
Foto di Michael Reynolds / Ansa

La replica del CIO

Alla lettera dell’associazione United for Navid è arrivata immediata la replica del CIO, a firma di James Macleod, direttore della Solidarietà Olimpica: “il CIO è sempre preoccupato di questi casi e lo sta monitorando molto da vicino. Se ci saranno flagranti abusi della Carta Olimpica, il CIO prenderà tutte le misure necessarie al riguardo. Indagheremo su tutto ciò che ci viene sollevato e lavoreremo con i NOC/IF caso per caso”.

Condividi