La pista le ha divise e la lotta al razzismo le ha uniti, ma Red Bull e Mercedes sono già pronte ad affilare le armi in vista del prossimo GP d’Ungheria, in programma tra meno di due settimane sul circuito di Budapest. L’incidente tra Verstappen e Hamilton a Silverstone ha acuito l’astio tra le due scuderie e, in particolare, tra Chris Horner e Toto Wolff che sono quasi venuti alle mani in Direzione Gara. Una rissa verbale per poco non scaturita in un’aggressione fisica, evitata dalla presenza dei Commissari intervenuti per placare gli animi al cospetto di Michael Masi. Una situazione delicata che rischia di far deflagrare il Mondiale 2021, aumentando lo spettacolo ma anche le scintille e le polemiche in pista.
L’accusa di Marko
Sulla questione relativa all’incidente tra Verstappen e Hamilton avvenuto a Silverstone si è soffermato anche Helmut Marko, super consulente della Red Bull. L’austriaco ha espresso il proprio punto di vista sulla vicenda, ammettendo come il sette volte campione del mondo avrebbe meritato una sanzione molto più severa: “la responsabilità è chiara ma è necessario che i commissari facciano una riflessione perché non può esserci identica penalità per un banale incidente di gara e per quello che è capitato domenica” le parole di Marko alla Gazzetta dello Sport. “Lewis meritava una gara di stop. Con uno schianto da 51G è un miracolo che Verstappen abbia guidato la propria auto fino a casa. Un’altra cosa che non è concepibile è che Toto Wolff sia andato in direzione corsa a perorare la versione della Mercedes. E’ successo come nel calcio, quando l’allenatore o un giocatore va all’assalto dell’arbitro e cerca di condizionare la sua decisione. Noi siamo pronti alla battaglia, anche dura purché leale. Per questo serviva una punizione esemplare. La gara? Senza l’incidente avremmo vinto di sicuro per questo siamo arrabbiati. Alla Mercedes erano disperati, da qui la manovra di Hamilton“.