Il bilancio post qualifiche e la frecciata alla Michelin, Valentino Rossi sincero: “nemmeno loro sanno se una gomma funziona o meno”

Valentino Rossi senza peli sulla lingua dopo le qualifiche del Gp d'Olanda: le parole del Dottore e la frecciata a Michelin

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Weekend di alti e bassi ad Assen per Valentino Rossi, che nel prossimo mese, durante la pausa estiva, dovrà prendere un’importantissima decisione. Il Dottore, che è riuscito a qualificarsi direttamente per la Q2, in qualifica poi non è riuscito a brillare in qualifica, e domani partirà dalla 12ª casella in griglia.

valentino rossi
Foto di Claudio Giovannini/ Ansa

E’ stata una giornata abbastanza positiva. Questa mattina avevo un buon passo e mi sentivo bene sulla moto. Abbiamo continuato a lavorare sul setting, perché non mi sentivo al 100%, ma alla fine della FP3 sono riuscito a fare un buon giro e a qualificarmi direttamente per la Q2 con il nono tempo. Nel pomeriggio, con la temperatura che si è alzata, la FP4 è stata una buona sessione, perché ho fatto diversi buoni giri con le gomme dure. Ho chiuso 12esimo, ma eravamo tutti molto vicini e mi sentivo bene con la moto“, ha affermato al termine delle qualifiche il 9 volte campione del mondo.

valentino rossi
Foto di Claudio Giovannini/ Ansa

Per quanto riguarda la Q2, speravo di poter fare anche due o tre decimi meglio, ma sfortunatamente ho fatto il mio giro da solo. Ho fatto 1’32″9, che è un buon tempo, ma sono solo 12esimo. Ora dobbiamo vedere che condizioni ci saranno domani per la scelta giusta a livello di gomme“, ha affermato ancora prima di aprire una parentesi sulla gara di domani e i favoriti alla vittoria: “probabilmente Quartararo e Vinales sono più veloci, ma poi dal terzo in giù i passi sono molto simili fino ad arrivare a me, che nella FP4 ero 12esimo. In tanti piloti riescono a girare in 1’33” basso e siamo tutti in tre decimi. Io sarei contento di avere lo stesso feeling anche domani e provare a restare con il gruppetto di quelli buoni sarebbe l’obiettivo“.

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Foto di Claudio Giovannini/ Ansa

Infine non è mancata una velata frecciata alla Michelin, che non riteneve adatta la dura al posteriore, con la quale invece molti piloti si sono trovati bene in pista: “neanche quelli della Michelin sanno se una gomma funziona o meno. Michelin pensava che nessuno l’avrebbe usata? Bene, mi conforta, perché non è che noi piloti siamo stupidi, è che davvero nessuno sa bene cosa aspettarsi da questi pneumatici. Il sabato le hard andavano sette decimi più veloci delle altre, ma non è detto che in gara sia la stessa cosa. Qua, per esempio, Piero si aspettava di non usare la hard e invece nel mio caso aveva sei decimi di vantaggio rispetto alla media, che è una vita. Alla fine della gara sono circa 20 secondi. Però questo è oggi, non si sa come andrà domani: io a Barcellona in FP4 ho messo la hard e giravo in 1’40″3. Il giorno dopo c’erano esattamente le stesse condizioni, ho rimesso la hard e giravo in 1’41”, poi sono pure caduto. E’ una situazione un po’ stressante, però rimescola sempre le carte“.

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