Manca sempre meno all’edizione 2021 del Giro d’Italia ed i corridori non vedono l’ora di sfidarsi per le strade italiane. Intanto, nel mondo del ciclismo, però, si parla d’altro. Le nuove regole dell’UCI, entrate in vigore l’1 aprile stanno facendo discutere davvero tanto e i ciclisti non sembrano proprio apprezzarle.
Le prime polemiche sono nate dopo la squalifica di Schar dal Giro delle Fiandre, colpevole di aver lanciato la sua borraccia ad alcuni fan sul ciglio della strada. Il nuovo regolamento UCI vieta ai ciclisti di compiere questo gesto, per loro così naturale e al tempo stesso importantissimo per i tifosi, per motivi di… inquinamento.
Secondo il nuovo regolamento, infatti, i ciclisti possono gettare le borracce solo nelle green zone che trovano durante il percorso oppure dovranno riconsegnarle all’ammiraglia.
L’Uci però, focalizzatasi sulla ‘salute’ del Pianeta, sembra non esseri preoccupata troppo della sicurezza dei ciclisti, che ogni giorno trovano una motivazione per scagliarsi contro l’Unione ciclistica internazionale.
Qualche settimana fa, Daniel Martin ha accusato l’UCI di non preoccuparsi della sicurezza dei corridori, mostrando in che stato i ciclisti hanno dovuto correre al Tour of The Alps, sfrecciando in strade con macchine parcheggiate ovunque.
Lo sfogo di Geraint Thomas
Adesso è Geraint Thomas, vincitore del Tour de France nel 2018, due volte medaglia d’oro alle Olimpiadi e 3 volte campione del mondo, a puntare il dito contro l’Uci. Il ciclista britannico ha postato un tweet contro l’Uci, evidenziando proprio come la sicurezza dei corridori non sia una priorità: “quindi, Uci, cosa è più pericoloso, lanciare una borraccia vuota ad un giovane fan o attaccare nel marciapiede per andare in fuga? #chiedoperunamico #priorità“. Queste le dure parole di Thomas. L’Uci prenderà provvedimenti o lascerà la situazione così com’è?