E’ arrivata l’ultima gara di Valentino Rossi con il team ufficiale Yamaha, il GP del Portogallo chiuderà un rapporto di 15 anni, prima che il Dottore passi alla Petronas per correre al fianco di Franco Morbidelli.
Quando un’avventura si chiude è sempre tempo di bilanci, anche il pesarese ha tracciato il suo, rispolverando vecchi ricordi: “ci sono stati tanti bellissimi momenti, la cosa che mi ricordo di più è quando ho parlato con Lin Jarvis e mi hanno detto che mi avrebbero dato un’altra possibilità di tornare nel team ufficiale alla fine del 2012. Di quello sarò sempre grato a lui e a tutta la Yamaha, perché in quel momento ero disperato e probabilmente se non fossi tornato nel team ufficiale avrei anche smesso di correre. Quello è il mio ricordo più bello. Quest’anno ci sono stati anche dei momenti belli, come la gara di Misano 1, nella quale purtroppo mi ha battuto Mir all’ultimo giro, ma ho sfiorato il podio. Ho fatto una bella gara e Morbidelli ha vinto davanti a Pecco. Poi Luca Marini e Bezzecchi hanno fatto primo e secondo nella Moto2, quindi è stata una bellissima giornata per l’Academy“.
Il Dottore poi si è soffermato sui problemi che affliggono la Yamaha: “soffriamo veramente tanto a livello di grip posteriore. Quando non riusciamo a far lavorare la gomma dietro, la nostra moto diventa molto difficile da guidare e facciamo fatica ad essere competitivi. Quella è la cosa più importante, assieme al lavoro che andrebbe fatto sul motore e come aerodinamica per la velocità massima. Dal 2016 al 2017 è stato un anno cruciale per la Yamaha e per la M1, perché è stato lì che abbiamo cominciato a soffrire. Fino al 2016 la moto era competitiva e si potevano vincere sia le gare che i campionati. Da lì abbiamo fatto fatica, ma io non ho capito quanto sia colpa della Yamaha o merito delle altre Case. Penso che forse siano migliorate le altre Case, quindi per essere competitivi dovremmo farlo anche noi“.