Sembra un dejà-vu, invece non lo è affatto. Jannik Sinner sfiderà Stefanos Tsitsipas anche quest’anno nel Masters 1000 di Roma e sempre al secondo turno, dove il greco si impose in due set sul tennista italiano.
A distanza di una stagione, l’azzurro si ripresenta davanti al numero 6 del mondo, con la consapevolezza di essere nettamente migliorato rispetto all’ultimo incontro: “un anno fa per me era tutto nuovo a questi livelli, in pratica dovevo ancora comprendere dove fossi capitato. Adesso sono migliorato in tanti aspetti del mio gioco e della mia personalità, ma ovviamente è migliorato anche lui, come dimostrano i risultati e la classifica” le parole di Sinner alla Gazzetta dello Sport. “Comunque sarà una partita che mi piacerà giocare perché mi dirà a che livello sono arrivato e quanto devo migliorare per crescere ancora“.
Negli ultimi giorni Sinner è riuscito ad allenarsi con Nadal, un’emozione speciale per l’azzurro: “quando hai la fortuna di poter palleggiare con un campione del genere, puoi solo imparare. Quello che mi colpisce tutte le volte è l’intensità che ci mette e la cura dei dettagli: non spreca una palla neppure in allenamento, non si concede nessuna perdita di tempo. L’obiettivo è di poterlo affrontare anche in partita. Per arrivare a quel livello devi prima battere il numero 50, poi il numero 40 e poi il numero 30. Devi crescere per gradi. La fretta è nemica della perfezione, sempre che si possa raggiungerla“.
Sinner infine ha svelato il suo rapporto molto particolare con la sconfitta: “per i primi dieci minuti sono incavolato. Voglio subito capire perché è successo, cerco il confronto immediato con il mio coach per studiare che cosa non ha funzionato. Poi dopo la doccia razionalizzo e analizzo: da una sconfitta c’è sempre da imparare. Per adesso non ho ancora perso una partita che può cambiarti la vita, ma se dovesse accadere in una finale Slam, come è appena successo a Zverev allo US Open, sinceramente non so come reagirei“.