Ciclismo, Evenepoel torna a parlare del suo incidente: “mi sentivo in un buco nero, urlavo e nessuno mi sentiva”

Il corridore della Decenuninck ha parlato dell'incidente che lo ha visto protagonista al Lombardia, raccontando particolari agghiaccianti

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Sono passate alcune settimane dal terribile incidente che, durante Il Lombardia 2020, ha visto protagonista Remco Evenepoel. Il corridore della Deceuninck-Quickstep ha riportato numerose fratture dopo essere finito in un burrone a bordo strada, evitando per miracolo conseguenze ben più serie.

La dinamica dell’incidente infatti aveva fatto subito temere il peggio, ma fortunatamente il belga è riuscito a cavarsela senza danni gravi. Intervenuto ai microfoni di Het Laastse Nieuws, Evenepoel è tornato a parlare per la prima volta dopo il crash: sto meglio, faccio progressi ogni giorno. Ho perso un po’ di massa muscolare. Prima del Giro di Lombardia pesavo 62,5 chili. Quando sono uscito dall’ospedale 57, oggi sono vicino ai 60. Mi preoccupo anche di non ingrassare, di non mangiare troppo. Altrimenti avrò un grosso problema quando tornerò. La mia prima reazione è stata chiedere se potevo fare il Giro, il dottore mi ha detto no e allora ho chiesto per La Vuelta, mi ha fatto capire che dovevo guardare alla prossima stagione. So di essere stato molto fortunato nella mia caduta“.

evenepoelInfine, Evenepoel è tornato a parlare della caduta: “conoscevo bene le curve, ma i corridori davanti a me hanno commesso un errore nella traiettoria. Nella caduta, la mia prima reazione è stata quella di provare ad aggrapparmi al muro. Motivo per il quale mi sono infortunato anche alle mani. Ho anche guardato in basso, per vedere la profondità del burrone. Mi sentivo come in un buco nero, con l’ombra non sapevo quanto fosse profondo. Sono caduto in piedi e all’inizio non riuscivo a respirare. Volevo risalire, ma con la frattura non riuscivo a muovermi. Ho anche chiesto aiuto. Ma la mia voce non aveva forza, nessuno mi ha sentito. Per cinque minuti mi sono sentito abbandonato. Prima che arrivassero i soccorsi“.

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