Sono ore calde nell’attesa di una decisione sulle sorti degli US Open. Lo Slam americano potrebbe disputarsi dal 31 agosto al 13 settembre seguendo rigide norme sanitarie che potrebbero creare non pochi problemi ai tennisti. Secondo le indiscrezioni venute fuori, diversi atleti avrebbero storto il naso all’idea di dover soggiornare al TWA Hotel situato all’interno dell’aeroporto JF Kennedy e non a Manatthan, accompagnati per altro da massimo 2 membri dello staff, dei quali solo uno potrà presentarsi in campo.
Intervistato da Reuters, Darren Cahill, coach di Simona Halep, ha espresso i suoi dubbi legati alla situazione: “le restrizioni sono dure. Sono estremamente difficili per un giocatore e ognuno avrà il suo parere riguardo la loro funzionalità o meno. Sono abbastanza sicuro che non funzioneranno per Simona. Se giochi in una squadra di baseball o di calcio, almeno puoi viaggiare coi tuoi compagni di squadra, puoi socializzare, mangiare con loro e allenarti con loro. Il tennis è diverso essendo uno sport individuale. Dal punto di vista di Simona devi volare dalla Romania, passare quattro settimane in questo hotel a New York stando solo con una persona. Normalmente c’è il fisioterapista, lo sparring partner, il trainer, l’allenatore o gli allenatori. Ora devi stare dentro questa bolla per tre o quattro settimane. Devi essere molto professionale per competere al massimo livello, ma credo che tanti giocatori avranno dei problemi“.