Le proteste per la morte di George Floyd hanno influenzato anche il mondo dello sport, arrivando a creare delle dispute anche fra gli stessi atleti. La più scottante è di sicuro quella fra Drew Bress e LeBron James. Recentemente Bress, quarterback dei New Orleans Saints ha criticato la protesta ‘in ginocchio‘ degli atleti, giudicandola una mancanza di rispetto alla bandiera americana e all’America stessa (venne fatta per la prima volta da Colin Kaepernick durante l’inno, ndr).
LeBron James gli ha risposto per le rime spiegando che la protesta non si basa sul mancato rispetto dell’istituzione, ma sulla volontà di ottenere maggiori diritti per gli afroamericani. Nella polemica è intervenuta Laura Ingraham, giornalista di FOX News (emittente vicina all’amministrazione Trump), già famosa in passato per le dichiarazioni in cui disse che giocatori come LeBron James dovrebbero “stare zitti e palleggiare” anzichè occuparsi di tematiche socio-politiche. La Ingraham ha ovviamente preso le difese di Bress: “ha il diritto di avere delle opinioni sulla bandiera e sul suo significato. È una persona con delle idee e sarebbe ingiusto impedirgli di esprimere la propria opinione. Per le strade gridano ‘Fanculo Drew Brees’: siamo arrivati fino a questo punto, questo è ciò che è successo allo spirito di New Orleans“.
Attraverso Twitter LeBron James ha risposto: “se non avete ancora capito perché stiamo protestando e agendo in questo modo è perché siamo FOTTUTAMENTE stanchi di questo trattamento. Esiste un modo più semplice per farvelo capire? Alla mia gente dico: non preoccupatevi, non mi fermerò fino a quando non vedrò un cambiamento“.