Berrettini in dubbio anche per la Coppa Davis: il tennista parla del suo infortunio

Matteo Berrettini ha parlato dell'infortunio che lo affligge oramai da diverse settimane, un problema all'addome molto fastidioso

SportFair

Matteo Berrettini è stato eliminato al secondo turno degli Australian Open, dopo aver saltato per infortunio l’ATP Cup. Il tennista italiano non era affatto al top a Melbourne, tanto che nei tornei successivi ha deciso di dare forfait per recuperare la condizione da un fastidioso infortunio all’addome.

Adesso Matteo, parlando all’Unione Sarda, è uscito allo scoperto in merito al suo acciacco: “gli infortuni si devono affrontare con cura sennò rischi di ritrovarti in piena stagione con lo stesso problema, ho un problema che si concentra fra addominali, il pube e gli adduttori. Non posso dire con certezza che sarò pronto per la Davis, la mia priorità oggi è guarire, recuperare, ma è possibile che possa farcela anche prima della gara di Cagliari. Il mio obiettivo è esserci. Farò di tutto per arrivare a Cagliari in ottime condizioni. Partiamo sicuramente favoriti, sia per il nostro ranking ma anche perché giochiamo in casa, sulla terra, davanti ad un pubblico caldissimo e competente. Ma lo sapete tutti, la Coppa Davis è una competizione a parte, i giocatori si trasformano, entrano in gioco altri fattori e le sorprese possono essere sempre dietro l’angolo. I numeri parlano chiaro, siamo una squadra forte, un gruppo molto unito ma soprattutto quelli che saranno convocati saranno comunque giocatori di alto livello, in singolare e in doppio. Poi c’è la formula nuova che può sempre riservare delle sorprese”.

Matteo Berrettini si è detto soddisfatto di quanto sta facendo, arrivare in top10 era uno dei suoi obiettivi primari in carriera: “Ho appena vissuto la miglior annata della mia carriera sotto tutti gli aspetti, prima della passata stagione ci eravamo messi come obiettivo almeno tre anni per arrivare alla top 10, per cui nessuno deve dimenticare che quello era il piano originale. Continuiamo a investire, non ci deve essere fretta, non ci deve essere pressione. Bisogna credere nel progetto, sapendo che ho ancora tanto margine di miglioramento. Peraltro lavoro con lo stesso team da quando avevo 14 anni, loro conoscono me e io conosco loro, è bello essere arrivati così in alto insieme”.

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