Doping, il Tas assolve la giocatrice canadese di curling Briane Harris

La giocatrice di curling Briane Harris era stata squalificata per quattro anni dopo esser risultata positiva al doping

SportFair

Il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna ha assolto la giocatrice canadese di curling Briane Harris ritenuta “non colpevole e non negligente” nella violazione al codice mondiale antidoping riscontrata nel febbraio scorso.

La canadese era stata squalificata per quattro anni dopo esser stata pizzicata al Ligandrol, un integratore utilizzato per la produzione di testosterone, l’aumento di massa muscolare a dispetto della riduzione di massa grassa.

L’atleta ha adempito a tutti i suoi obblighi per evitare contaminazioni. Harris non poteva sapere o sospettare che suo marito usasse il Ligandrol e non ne conosceva i potenziali rischi di contaminazione. Non ha mai condiviso cibo né bevande in pubblico e in privato per evitare qualsiasi forma di contaminazione” ha spiegato il Tas nelle sue motivazioni sostenendo di fatto come non vi sia stato nessun dolo né negligenza.

Una sentenza favorevole a Jannik Sinner che, il 16 e il 17 aprile prossimi, proverà a confermare quanto già deciso dall’ITIA lo scorso anno.

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