L’Italia del tennis sta vivendo un momento da favola. Jannik Sinner è il trascinatore numero 1: l’altoatesino, numero 3 al mondo, dà la carica giusta ai tifosi, ma soprattutto ai suoi compagni, motivati a far bene in campo.
Matteo Berrettini è tornato in campo a Phoenix, all’Arizona Classic, dove inizia il suo percorso per tornare al top e poter lottare nuovamente in campo con i migliori del circuito. Proprio dei tennisti italiani, dei loro risultati e dei loro obiettivi ha parlato Filippo Volandri all’Adnkronos, a margine del Premio Food&Sport 2024.
Il ritorno di Berrettini
”Berrettini sta tornando? L’importante è che Matteo riesca a competere, ha passato un periodo complicato, si è allenato tantissimo, ha fatto un lavoro su se stesso enorme negli ultimi giorni. Sono super contento che, a prescindere dalla vittoria, sia in campo e questa è la parte più importante’‘, ha detto il capitano azzurro.
Le difficoltà di Lorenzo Musetti
“In questo momento Lorenzo Musetti ha tante cose a cui pensare, sta per diventare papà e sicuramente è un aspetto importante per lui più che per il giocatore. E di conseguenza dobbiamo avere soltanto un po’ di pazienza ad aspettarlo“, ha aggiunto.
Il movimento, la Coppa Davis e gli obiettivi dell’Italia del tennis
“E’ un movimento che funziona, non solo i grandissimi atleti come Jannik ma tantissimi atleti che stanno arrivando da dietro, è un sistema che funziona. Tutti insieme è stata la formula, il concetto di squadra realmente è quello che fa funzionare le cose. In Davis abbiamo attraversato momenti complicati, ma questi grandi risultati si ottengono con uno spirito di gruppo importante. Nel tennis la difesa serve relativamente, bisogna attaccare, il mio è un ruolo ‘manageriale’, dare un senso di appartenenza ad uno sport individuale è complicato ma con la disponibilità dei ragazzi, è stato più facile“, ha aggiunto Volandri.
“Nardi non ce l’ha fatta con Paul dopo l’impresa con Djokovic? Luca è un altro ragazzo con cui noi abbiamo una relazione da tanto tempo, un ragazzo con un potenziale enorme ma con tempi diversi. Quindi noi a volte dobbiamo rispettare i tempi di crescita di ogni singolo ragazzo e non metterlo a paragone con un Alcaraz o con un Sinner, che sono ragazzi che vanno super veloci. Quindi lo stiamo aspettando perché ha ancora tanto da fare, però siamo contentissimi del fatto che abbia capito che la strada è quella giusta“, ha proseguito.
“L’obiettivo per quest’anno? Lavorare su una mentalità vincente in Coppa Davis. È vero che abbiamo raggiunto un risultato straordinario, ma che va alimentato. Bisogna riprovarci nei prossimi anni. Ce lo siamo promessi con i ragazzi, con Matteo da protagonista e quindi si lavora per questo“, ha dichiarato ancora il capitano azzurro.
”Bella scelta anche nel doppio? Sì, ne abbiamo. Avevo tantissime opzioni in singolare, e ora inizio ad avere tantissime scelte anche in doppio, e questo è un ottimo segnale, che vuol dire che il movimento cresce, che abbiamo lavorato bene negli ultimi 7-8 anni, questi sono i frutti di tanto lavoro, ora ci rimbocchiamo le maniche e cerchiamo di portarlo avanti e di alimentarlo. Squadra più completa anche in vista di Parigi 2024? Ci sono opzioni assolutamente, rischiamo di poterne portare 6, perché di solito più di 4 non ne puoi portare, ma se si ha una coppia tra le prime 10 al mondo, addirittura i giocatori alle Olimpiadi potrebbero diventare 6. E questo è già un punto di partenza importantissimo. Poi cercheremo di fare medaglia, se non arriverà ci riproveremo tra 4 anni’‘, ha aggiunto.
Sinner numero 1 al mondo
“Sinner ha l’obiettivo del numero uno al mondo? Jannik ha le spalle larghe e lavora per diventare il numero uno del mondo. Quando non lo sappiamo, ma lui lavora decisamente per diventare il numero uno del mondo. Medaglia a Parigi 2024? Anche quello è un suo obiettivo”, ha concluso.