Susie Wolff, direttrice della F1 Academy riservata alle donne aspiranti pilota e moglie del team principal della Mercedes Toto Wolff, ha sporto denuncia contro la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) a causa di un’indagine aperta contro di lei. La Wolff ha detto di aver presentato “una denuncia penale presso i tribunali francesi (la sede della FIA è a Parigi, ndr) in relazione alle dichiarazioni rilasciate su di me dalla FIA lo scorso dicembre”.
L’indagine per conflitto di interessi
Susie e Toto Wolff sono stati oggetto di indagini da parte della FIA per stabilire se fossero al centro di un potenziale conflitto di interessi. Due giorni dopo aver annunciato questa procedura, la FIA li ha scagionati. L’indagine era stata aperta dopo le rivelazioni di una rivista, secondo la quale i capi dei team di F1 avevano espresso preoccupazione sul fatto che Toto e Susie Wolff potessero scambiarsi informazioni che avrebbero dovuto rimanere confidenziali.
Susie Wolff ha confermato di aver “presentato un reclamo contro la FIA a suo nome davanti ai tribunali francesi il 4 marzo, in relazione alle dichiarazioni rilasciate su di lei, aggiungendo che “non c’è stata ancora trasparenza o ammissione di responsabilità riguardo alla condotta della FIA e del suo staff in questa vicenda“.
L’appoggio di Lewis Hamilton
Un’azione appoggiata anche da Lewis Hamilton a margine del Gran Premio d’Australia: “è ancora uno sport dominato dagli uomini e viviamo in un’epoca in cui il messaggio è che se presenti un reclamo, sarai licenziato“, ha affermato il britannico.
“Sono incredibilmente orgoglioso di Susie Wolff. Penso che sia così coraggiosa e rappresenti valori così grandi. È una vera leader. E in un mondo in cui spesso le persone vengono messe a tacere, il fatto che lei si alzi in piedi manda un messaggio davvero grande. Mi piace il fatto che sia uscita da questo mondo (f1) per combatterlo dall’esterno perché c’è una reale mancanza di responsabilità qui all’interno di questo sport, all’interno della FIA. Cose che stanno accadendo a porte chiuse, non c’è trasparenza, chiaramente non c’è responsabilità“, ha aggiunto Hamilton.