Ci siamo! L’attesa è finalmente conclusa, quel momento dell’anno è arrivato, puntuale come sempre. Fiori, canzoni, Amadeus. È il momento del Festival di Sanremo 2024. Siamo alla 74ª edizione della kermesse canora più famosa della storia musicale italiana, un palco, quello dell’Ariston, che ha lanciato carriere, confermato talenti e regalato grandi classici della canzone in grado di resistere nel tempo e farsi apprezzare ancora oggi.
Un po’ come lo stesso Festival capace di svecchiarsi nel format, di strizzare l’occhio ai social con il Fantasanremo, e di coinvolgere i giovani con un roster di artisti di tutto rispetto, anno dopo anno. Non ci resta che iniziare. L’ultimo Festival di Amadeus sarà all’altezza dei precedenti. Fateci posto sul divano, scopriamolo insieme con le pagelle LIVE di tutte e 30 le canzoni di Sanremo 2024 realizzate dalla redazione di SportFair.
-
Il Tre - "Fragili" 6.5
Rappano in tanti anche in questo Sanremo, c’era da aspettarselo. Ma lui lo fa in maniera più decisa di tutti. Niente di originale, sia chiaro, però pur performando da 30° in gara, quasi alle 2 di notte, riesce a trasmettere qualcosa. “Scusa se ti ho fatto male ma siamo fragili come la neve“, dito medio al machismo tossico senza doverlo rendere per forza esplicito. Diciamo un anulare…
-
Alfa - "Vai!" 6
Allegro, leggero, scanzonato e con quel fischio country che aggiunge frizzantezza alla canzone. Canta la fame di avventure della sua generazione e si rivolge essenzialmente a quel pubblico lì. Strizza l’occhio a Ed Sheeran.
-
Maninni - "Spettacolare" 5.5
Diciamo che di “Spettacolare” c’è poco. La canzone è carina, lui è bravo, non sfigura di certo ma non impressiona nemmeno. La canzone è una love story pop sanremese che potreste inserire tranquillamente in qualsiasi edizione passata.
-
Fred De Palma - "Il cielo non ci vuole" 6
Cassa in 4, effetto disco anni 90. FDP mette da parte il reggaeton e strizza l’occhio a “Cenere” di Lazza. Ritornello da hit e ritmo martellante. Radiofonica.
-
Santi Francesi - "L'amore in bocca" 5.5
Portano sul palco dell’Ariston lo stile che gli ha fatto vincere “X Factor”. La canzone è fresca, la performance dei due giovani artisti è accettabile. Però fatica a elevarsi dalla mediocrità.
-
Rose Villain - "Click Boom!" 6.5
La voce nel ritornello è forte e grintosa, la parte rap è buona. Ma le due cose appaiono un po’ slegate, quasi come se il ritornello fosse stato aggiunto dopo. E stride. Forse andare in una delle due direzioni, con maggior decisione, sarebbe stato meglio.
-
Dargen D'Amico - "Onda alta" 7.5
Il ‘Corvo d’Argento’ non delude. Cassa in quattro, ritmo martellante, performance da showman con tanto di orsetti attaccati all’outfit e immancabili occhiali. Il ritornello è abbastanza catchie, ma il significato di fondo, chiarito ancor di più nel discorso a fine canzone su emigrazione e guerre, la rende comunque un pezzo che merita un secondo ascolto più ‘composto’.
-
Gazzelle - "Tutto qui" 7
Gazzelle è la ‘resistenza’ dell’indie. Una ballad d’amore a modo suo, con quella vene malinconia che ne fa da tratto distintivo. L’interpretazione va ampiamente sopra la sufficienza, magari un po’ più sporco, sullo stile di “Destri”, con un ritornello più penetrante, chissà…
-
Bnkr44 - "Governo Punk" 6
Si muovono compatti, saltano e ballano all’unisono alternandosi al centro della formazione. Fa un po’ “One direction” ma con i capelli colorati e l’attitudine new punk. Fanno casino, la canzone è orecchiabile.
-
Mr. Rain - "Due altalene" 7.5
Mr. Rain ha trovato gli ingredienti perfetti da tempo. Li mescola, li mette in ordine inverso, sfrutta il piano, qualche barra rap e via, dritto verso gli applausi. Le altalene sul palco, le stesse del titolo, aumentano l’effetto scenico. Funziona in radio, funziona su tiktok, funzionerà anche a Sanremo. Un po’ meno di “Supereroi”, ma funzionerà.
-
Renga e Nek - "Pazzo di te" 6
Ballatona molto tradizionale quella di Renga e Nek, qualche anno fa avrebbe funzionato un po’ di più. C’è anche un po’ l’effetto “pezzo di Renga” che su Nek rischia di non cucirsi al 100%. Hanno troppi anni di carriera alle spalle per non portarsi a casa la sufficienza. Occhio a Nek che rischia di cadere dal palco…
-
Emma - "Apnea" 7
Un’esibizione quasi burlesque di Emma che si diverte sul palco, gioca con la telecamera, lancia occhiolini e cerca di ‘farmare’ qualche punto per il Fantasanremo. La canzone è leggera e ritmata, il ritornello fa presa. Galleggerà in buone posizioni, altro che ‘Apnea’.
-
Ricchi e Poveri - "Ma non tutta la vita" 6.5
La carta d’identità e il tipo di canzone non coincidono. Ci deve essere un errore. I Ricchi e Poveri con la cassa dritta… eppure l’Ariston apprezza, canta e balla. Loro si divertono. L’energia non gli manca. E tutto sommato il pezzo è orecchiabile. Poi si presentano infiocchettati, che gli vuoi dire…
-
BigMama - "La rabbia non ti basta" 6
Inclusività, bodypositive in un testo rap. La rabbia non basta, lo dice il titolo, ma nel testo c’è davvero poca traccia di questa ‘rabbia’. Le barre e il ritmo dance migliorano il contesto generale e la performance. Lei si diverte e poi si commuove.
-
Il Volo - "Capolavoro" 7.5
Un po’ più pop di come ci hanno abituati, non guasta. Anzi, funziona decisamente. Sulle voci non c’è mai stato nulla da obiettare. Svecchiano rispetto al solito mood tenorile (che torna un po’ nel ritornello, ma è attitudine), si prendono gli applausi dell’Ariston. La canzone può piazzarsi bene in top 10.
-
Angelina Mango - "La noia" 8.5
Balla, canta, si diverte Angelina Mango performa alla grande su un palco importante come l’Ariston, neanche lo facesse da sempre. Il DNA non mente. Il titolo della sua canzone sì: non ci si annoia per niente con lei sul palco. La canzone è orecchiabile, leggera, ma la penna di Madame graffia quando meno te lo aspetti: “Princess, ti chiama Princess, allora adesso smettila di lavare i piatti“.
-
The Kolors – "Un ragazzo una ragazza" 8.5
Sulla scia di “Italodisco” i The Kolors continuano a far ballare tutti. Funk, cassa in quattro, fiati, archi e chi più ne ha più ne metta. La canzone è letale, magnetica. “Un ragazzo incontra una ragazza, la notte poi non passa, la notte se ne va“. Colpito nel segno. Le radio la ameranno, non ce ne libereremo facilmente. Chissà che quel podio tutto femminile, tanto decantato, possa scricchiolare.
-
Alessandra Amoroso - "Fino a qui" 8.5
Che dire… Alessandra Amoroso si presenta sul palco dell’Ariston con una canzone che va in crescendo, ne esalta l’interpretazione fino all’esplosione finale. La sua voce, non è una novità, è bellissima. Cita “L’odio” con “fino a qui tutto bene” e “Sally” di Vasco. “Fino a qui” una delle migliori, probabilmente anche dopo. Top 5? Podio? Vittoria?
-
Geolier - "I p’ me, tu p’ te" 6
Da Secondigliano a Sanremo è un bel viaggio, in tutti i sensi. Geolier riporta il napoletano all’Ariston, in chiave rap. Pezzo urban con un po’ di elettronica. Si porta dietro un po’ di Liberato. Geolier sa, ha fatto e può fare di meglio.
-
Loredana Bertè - "Pazza" 8
Loredana Bertè ‘la spiega’ a tanti. E da parecchio. Ha i capelli blu, l’anima “badass”, nel testo canta la sua “pazzia”… e non c’è neanche una persona che possa dire “A”. Ha più ‘street credibility’ dei rapper, è rock ‘n roll, la sua voce è inconfondibile. Si prende una standing ovation meritata. “Se in giro è tutto un manicomio, io sono la più pazza“.
-
Diodato - "Ti muovi" 6.5
Il solito Diodato: malinconico, elegante, forse un po’ antico. La canzone parla di un amore finito e della difficoltà di riuscire a superare la rottura. La canzone piacerà al pubblico, ma non ricalcherà le orme di “Fai rumore”. Carina la coreografia finale con i ballerini che porta anche qualche punto extra al Fantasanremo.
-
Mahmood - "Tuta Gold" 7
Mahmood è il ‘solito’ ma fa sempre un certo effetto. Il suo stile è unico, particolare, esotico: è come l’incantatore di serpenti con il flauto. Ipnotizza. La canzone è la versione di “Soldi” arrivata alla ‘seconda stagione’. Il protagonista è un pusher (non diteci che non l’avevate capito) che vestito con la sua tuta in acetato color oro, da vero zarro, riflette sul suo passato fuori da un rave. E nonostante questo potrebbe essere un bell’outsider per le posizioni alte.
-
Annalisa - "Sinceramente" 8
Ha una bella voce e sa usarla. Ha una bella presenza scenica e sa di averla. Forse sa anche come si vince Sanremo. Lo scopriremo sabato notte. La canzone è una hit come tutti gli ultimi brani sfornati dall’artista ligure. E in quanti degli altri artisti in gara, “Sinceramente” e non, possono dire lo stesso? Preparatevi ad ascoltarla a ripetizione in radio e sui social: “mi piace quando, quando, quando…“.
-
Negramaro - "Ricominciamo tutto" 6.5
Pop Sanremese, qualche punta di rock ed elettronica. I Negramaro fanno la loro bella figura sul palco dell’Ariston con una canzone d’amore che parte con voce (di Giuliano Sangiorgi eh) e pianoforte per poi innalzarsi nel ritornello. E non è l’unica cosa che si innalza: la coreografia alle loro spalle prende il volo! Scenografici.
-
Ghali - "Casa Mia" 6
La presenza dell’alieno (in fondo alla sala) che lo accompagna da qualche giorno giustifica alcune forzature nel testo poco comprensibili a chiunque non abbia finito l’asilo: “Il prato è verde”, “Il cielo è blu”. Nel resto del testo mette un po’ di critica sociale, parla d’immigrazione, guerre ideologiche e non. Dai, lo perdoniamo. Canzone orecchiabile, anche ballabile, ma con un significato di fondo.
-
Irama - "Tu no" 7
Irama è Irama. E Irama è bravo. Comfort zone e applausi, come sempre. La canzone è del suo repertorio, l’orchestra dell’Ariston le dà una spinta importante, la voce fa il resto. Piacerà al suo pubblico e si piazzerà nella metà alta della classifica.
-
La Sad - "Autodistruttivo" 6.5
Ci vuole coraggio a essere i La Sad a Sanremo e portare una canzone emo-trap sul palco dell’Ariston. Gliene va dato atto: mezzo voto extra. La firma sul testo di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari si sente, nonostante il genere non sia il suo, i vestiti nemmeno, l’interpretazione… nonostante tutto insomma. E forse stride un po’ con il contesto generale. La canzone, del resto, canta di chi si sente fuori posto. E forse è tutto coerente e hanno ragione loro. Molto bello il messaggio di fondo in sostegno di chi sta passando un momento difficile.
-
Fiorella Mannoia - "Mariposa" 7
Se le prime due esibizioni peccano di gioventù, la terza mostra fieramente le ‘rughe’ della carriera. Testo ritmato, latineggiante, per un brano con sfumature deandreiane. Testo da Premio della Critica, un inno femminista che racconta la donna in tutte le sfaccettature della femminilità in un viaggio fra i secoli. Un bel viaggio. La solita Fiorella.
-
Sangiovanni - "Finiscimi" 5
Canzone dedicata alla ex Giulia Stabile, parla della fine della loro relazione. Il ritmo coinvolgente di “Farfalle” resta solo un ricordo, di “Finiscimi” forse non resterà neanche quello: un po’ piatta, non lascia il segno. Per i più maliziosi: “Sangio, finiscila”.
-
Clara - “Diamanti Grezzi” 6
Una carriera ancora relativamente acerba, aprire la prima serata di Sanremo non è facile per i veterani, figuriamoci per Clara. La Crazy J di “Mare Fuori” però non si lascia intimorire: la sua voce è bella, il testo è figlio della sua generazione. Ritornelo orecchiabile. Anche lei è un piccolo “Diamante grezzo”. Chissà se si raffinerà.