Pista lunga, 3° posto per l’Italia nel team pursuit a Salt Lake City: sfiorato il primato nazionale

Ghiotto, Giovanni e Malfatti chiudono al terzo posto la gara di team pursuit a Salt Lake City: Italia dietro a USA e Norvegia

SportFair

L’Italia della pista lunga non si ferma più. Nella seconda giornata della quinta tappa di Coppa del Mondo, a meno di 24 ore dal terzo posto di David Bosa sui 1.000 metri, arriva un altro podio per la Nazionale tricolore grazie alla fantastica terza posizione del Team Pursuit maschile.

Davide Ghiotto (Fiamme Gialle), Andrea Giovannini (Fiamme Gialle) e Michele Malfatti (Fiamme Gialle) hanno conquistato la terza top 3 consecutiva nel circuito internazionale, fatto senza precedenti per l’Italia nella quasi ventennale storia del format di gara.

Il terzetto azzurro, dopo i secondi posti ottenuti in Giappone e Polonia, sul ghiaccio dello Utah Olympic Oval di Salt Lake City ha chiuso alle spalle soltanto di Stati Uniti e Norvegia con il tempo di 3’36″69, mancando il primato nazionale per soli 15 centesimi. Un’altra prodezza per la squadra tricolore, protagonista con sempre maggiore frequenza anche in questo format di gara.

E non sono mancate le soddisfazioni anche in campo femminile perché il Team Pursuit azzurro formato da Laura Lorenzato (Noale Ice), Francesca Lollobrigida (Aeronautica Militare), Veronica Luciani (Noale Ice) si è attestato in quinta posizione ritoccando il record italiano che resisteva da oltre dieci anni: nell’occasione è stata infranta per la prima volta la barriera dei tre minuti con una prova conslusa con il tempo di 2’58″90.

Notizie sempre migliori dunque per la Nazionale italiana guidata dal direttore tecnico Maurizio Marchetto e dall’allenatore Matteo Anesi, già a quota dodici podi della stagione in Coppa del Mondo.

Nelle altre gare di giornata, uno grande Alessio Trentini (Fiamme Azzurre) ha eguagliato il primato italiano dei 1.500 metri stabilito da Enrico Fabris nel lontano dicembre del 200 – oggi come allora allo Utah Olympic Oval di Salt Lake City – fermando il cronometro dopo 1’43″48 e attestandosi in settima posizione, di gran lunga il migliore piazzamento della carriera in Coppa del Mondo.

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