Intervenuta al podcast “Armachair Expert”, Maria Sharapova ha aperto il cassetto dei ricordi raccontando alcuni retroscena sul suo passato riguardanti i sacrifici che ha dovuto fare, fin da bambina, per costruirsi una carriera di alto livello nel mondo del tennis.
In particolare, la tennista russa ha parlato del suo trasferimento dalla Russia agli Stati Uniti con papà Yuri, ma senza mamma Helena rimasta in patria. Una distanza che ha pesato molto su entrambe.
Sharapova, la distanza da mamma Helena
“Quando venni in America mia madre non è mai venuta a trovarmi nei primi due anni ed è stata dura – ha raccontato Maria Sharapova -. A volte ci ripenso, ho un bambino di soli 16 mesi e non riesco ad immaginare questo tipo di separazione. Era tutto diverso a quel tempo e ottenere un visto era molto complicato. Lei però ha sempre pensato al grande dono che avevo avuto io e suo marito, la possibilità di praticare uno sport così importanti negli Stati Uniti. Penso che lei ha sempre visto questa situazione da quella prospettiva“.
“A quei tempi io non avevo un cellulare, lei non aveva un cellulare e scrivevo solo lettere fisiche a mia madre. – ha proseguito – E ciò non rendeva le cose facili, avevo solo la sicurezza che prima o poi l’avrei rivista. A volte penso che se ci fosse stato FaceTime e potevamo vederci tutti i giorni si sarebbe creato un legame a cui avrei pensato costantemente. Devo dire che per mia madre credo sia stata davvero una grande sfida“.