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Veloce con un triciclo, talentuoso e velenoso: Marquez, la ‘serpe in seno’ Ducati da titolo

Marc Marquez passa in Ducati con il Team Gresini: la voglia di riscatto, il carattere e una moto performante lo rendono un contender

SportFair

Dopo 11 anni fatti di vittorie e trionfi, Marc Marquez e Honda si sono detti addio. Se è vero che in MotoGP il binomio ispano-giapponese ha portato 6 titoli, è anche vero che nelle ultime due stagioni dal trionfo si è passati alla tragedia sportiva. Infortuni, cadute, musi lunghi da parte di Marquez; una moto poco performante, insicura e con un gap incolmabile rispetto alle concorrenti da parte di Honda.

Il punto di non ritorno era stato raggiunto ormai da tempo, dopo il GP del Giappone e l’incontro a Motegi, l’addio che fluttuava nell’aria da diverse settimane è stato inchiodato, nero su bianco. Marquez ha scelto Ducati, seppur la sella del Team Gresini, barattando una moto performante per un team di secondo piano. E questo la dice lunga.

Marquez in Ducati: lotta per il titolo?

Qualcuno ci aveva scommesso fin da subito, i test di Valencia ne hanno convinti molti altri: Marc Marquez può tornare a essere un pilota da titolo. L’obiettivo, neanche troppo velato, dietro il trasferimento in Ducati è proprio quello: avere una moto che possa permettere allo spagnolo di tornare sul podio stabilmente da protagonista.

Alex Marquez, fratello minore, ha fatto lo stesso passaggio e ha visto migliorare enormemente le proprie prestazioni. Sarà di parte, ma intervistato da “Radio Catalunya” non ha avuto alcun dubbio: “so com’è fatto Marc: gli dai un triciclo e va forte”. E la Ducati ci mette del suo: “è come andare sulla moto di un bambino o su quella di un adulto – ha spiegato – La Ducati è molto più facile da guidare: si cade meno volte, è molto più comoda e dà molta più sicurezza“.

E in ottica titolo? “È abbastanza presto per fare pronostici, ma penso di sì. Con la sua esperienza e il punto in cui si trova, potrà giocarsela“, ha spiegato Alex rilanciando per il Mondiale Costruttori: “darci feedback a vicenda potrebbe alzare il livello e consentirci di vincere il campionato del mondo a squadre“.

Marquez, la ‘serpe in seno’ della Ducati

La sensazione che diversi addetti ai lavori hanno espresso al momento del passaggio di Marc Marquez in Ducati è stata quella che a Borgo Panigale si siano messi una ‘serpe in seno‘. Marquez lo conosciamo bene: gareggia solo per vincere, non si fa problemi a mettere pressioni agli avversari, marcarli in pista, rubargli la scia, punzecchiarli nelle dichiarazioni. Nel caos ci sguazza, è abituato a vincere e a gestire la pressione. Nelle ultime stagioni è rimasto a osservare da lontano perchè la sua moto non era all’altezza delle altre.

Nelle ultime gare del 2023, in una MotoGP molto più ‘fair’ (o soft se preferite) rispetto al passato, Bagnaia ha dato segnali di profondo malcontento quanto Martin (pilota Pramac, universo Ducati anche lui) ha provato anche a ‘giocare sporco’ pur di ricucire il gap in ottica titolo. Immaginate Marquez che fa questo lavoro dalla prima sessione di prove libere della prima gara del Mondiale con un solo obiettivo in mente. Una pressione alla quale Pecco rischia di non essere abituato. Arriveranno ordini di scuderia? Difficile prevederlo oggi. Marquez, intanto, ha già iniziato a sibilare.

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