Il calcio italiano è sotto shock per la mancata proroga da parte del Governo del Decreto Crescita nel “Milleproroghe”. Stop dunque, dal 1° gennaio, secondo le indiscrezioni di questa sera, alla norma sulle agevolazioni fiscali per gli sportivi che rientrano dall’estero.
Nella mattinata odierna sembrava essere arrivato lo slittamento a fine febbraio dell’abolizione della normativa che regolamenta gli sgravi fiscali per gli sportivi in arrivo dall’estero e permette alle squadre di Serie A di firmare contratti più pesanti spendendo di meno, nella serata, invece, secondo alcune indiscrezioni la proroga del Decreto non ci sarà.
“Era un principio e non è stata fatta una deroga per alcuni mesi. Se ne è parlato ma poi si è deciso di non fare nulla“, ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, lasciando Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri.
La Lega Serie A sottolinea come la scelta del governo sia un errore e danneggi il calcio italiano. Annullando gli sgravi fiscali, secondo le dichiarazioni di via Rosellini, le squadre italiane perderebbero in competitività con i competitor stranieri e avrebbero più difficoltà nel far fronte ai costi ingenti dei top player internazionali.
Lega Serie A: “errore del governo”
“Lega serie A prende atto con stupore e preoccupazione delle indiscrezioni di stampa circolate in serata relativamente alla decisione che il Consiglio dei Ministri avrebbe preso di non approvare alcuna proroga del regime fiscale speciale per gli impatriati lavoratori sportivi. Tale decisione, se confermata, avrà quale unico risultato un esito diametralmente opposto a quello perseguito“, si legge in una nota della Lega di Serie A.
“La mancata proroga, come anche illustrato in maniera puntuale e dettagliata in una nota inviata al Governo nei giorni scorsi, produrrà infatti minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi, minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l’erario. Dal momento che la proposta di proroga aveva ottenuto il via libera tecnico per essere presentata in Consiglio dei Ministri, il fatto che alla fine sarebbe stata esclusa lascia supporre che sia prevalsa per l’ennesima volta una visione del calcio professionistico distorta e viziata da luoghi comuni fallaci: una visione che purtroppo non tiene conto dello straordinario ruolo economico, oltre che sociale e culturale, che ricopre questo comparto industriale in Italia“, prosegue la Lega. “Qualora l’esito del Consiglio dei Ministri venisse confermato, la Serie A auspica che il Parlamento possa correggere questo errore che danneggia non solo il calcio italiano, ma tutto lo sport e il suo considerevole indotto“, si legge ancora.