La stagione 2023 di MotoGP sta per volgere al termine. Gli ultimi tre appuntamenti saranno decisivi nella lotta tra Bagnaia e Martin per il titolo iridato.
In attesa di sapere chi tra i due vincerà, intanto tornano alla ‘ribalta’ vecchie celebrità del mondo a due ruote. In questi giorni, in particolar modo, è Jorge Lorenzo ad aver parlato della sua carriera e lo ha fatto ai microfoni di Maria Arreghini, nel programma Mary’s Place.
Il maiorchino ha parlato dei suoi esordi da giovanissimo e, ovviamente, del rapporto con Valentino Rossi.
Gli inizi
“Quando avevo due anni andavo già in moto e mio padre faceva il meccanico. Quindi aveva senso per me salire su una moto. A tre anni ho fatto la mia prima gara, senza patente. Poi a cinque anni ho iniziato a correre regolarmente. Oggi gli devo non solo il fatto di essere salito su una moto, ma anche i valori che mi ha trasmesso. Mio padre era molto duro, come un sergente. Mi rimproverava sempre e mi diceva cose per farmi migliorare. Grazie a ciò sono sempre stato molto perfezionista e disciplinato. Probabilmente non era il padre più affettuoso, ma professionalmente era molto corretto”, ha raccontato Lorenzo.
Gli infortuni
“Per noi andare a 300 km/h è una cosa naturale, lo impariamo fin da piccoli. Ma col tempo impari che può essere pericoloso. Mi sono rotto la clavicola sinistra 7-8 volte. Il tempo ti dimostra che è qualcosa che può farti del male, quindi è impossibile non averne rispetto. Purtroppo ho visto morire piloti in moto, è una cosa che può succedere. Ho avuto davvero paura tre volte, la prima volta è stata nel 2008, quando ho fatto un volo di 3-4 metri e mi sono rotto entrambe le caviglie. Poi in un altro incidente ho sbattuto la testa così forte che ho perso i sensi e dopo tre o quattro giorni non ricordavo ancora come fosse successo. Poi in Olanda 2019 mi sono rotto due vertebre e questo ha cambiato completamente la mia mentalità. In un secondo sono passato dal voler essere di nuovo campione del mondo al voler godermi la vita“, ha aggiunto.
La rivalità con Valentino Rossi
“Quando ho iniziato in Yamaha Valentino Rossi era all’apice della sua carriera e non volevano un pilota giovane al suo fianco. Ha fatto tutto il possibile per impedirmelo, creando ostacoli e sfide… Abbiamo litigato e fatto pace di nuovo… Eravamo una specie di amanti molto focosi. Ma per me è stato anche l’avversario con cui mi sono divertito di più. Mi piace, Vale ha rappresentato il nostro rapporto quasi come quello di una coppia sposata. I rapporti sono totalmente cambiati. Ora andiamo d’accordo e c’è un rapporto cordiale. Per me è un grande campione, una persona molto intelligente e con un grande carisma… A livello di numeri non ho superato Valentino, ma se non fosse stato per la mia mentalità vincente non sarei mai riuscito a tenergli testa”, ha concluso Lorenzo.