Storie di resistenza sportiva, Dmytro e Serhii Riznyk: a chi iNporta dell’Ucraina

La storia che ha commosso l'Ucraina: Dmytro e Serhii Riznyk, tra calcio e guerra, in difesa del proprio Paese

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Dmytro Riznyk e Serhii Riznyky, due fratelli a difesa dell’Ucraina. Il primo gioca in porta nello Shakthar Donetsk, una delle squadre più famose dell’Ucraina, simbolo del Donbass, territorio tristemente noto per le vicende geopolitiche che hanno contrapposto negli anni Ucraina e Russia. Stesse vicende, riproposte dal 24 febbraio 2022, data di inizio dell’invasione russa in Ucraina, che coinvolgono il fratello Serhii, arruolatosi al fronte nella resistenza gialla e blu.

Una storia da Champions

Terreno di gioco e terreno di guerra, due campi in cui le parole hanno un significato fin troppo diverso. Se il primo è pronto, metaforicamente, a dare la vita in campo per difendere la sua porta, il secondo la sua vita l’ha sacrificata davvero per salvare l’Ucraina e la sua gente. Serhii Riznyk è morto a causa delle ferite riportate per lo scoppio di una mina, la sua famiglia ha ricevuto la triste notizia da poco.

Dmytro non è riuscito a scendere in campo contro l’Oblon di Kiev, il dolore era troppo forte. A 7 giorni di distanza però, nella notte in cui lo Shakthar faceva il suo esordio in Champions League, sotto gli occhi dell’Europa, Dmytro ha scelto di indossare la sua divisa e scendere nel suo campo di battaglia, quello verde con le porte, in cui lo scontro dura 90 minuti e alla fine ci si abbraccia con gli avversari.

Lo Shakthar ha perso 3-1 contro il Porto, poco importa. La storia di Dmytro ha commosso tutti. “Mi fa male sapere che non ci sei più. Eri la mia roccia, ma sarai sempre con me“, ha scritto il portiere classe 1999 in un post sui social. “Noi scendiamo in campo per regalare 90 minuti di emozioni positive al popolo ucraino, ma non è facile giocare in queste situazioni” ha dichiarato invece il direttore sportivo dello Shakhtar, il croato Darijo Srna. Una storia di ordinaria resistenza sportiva.

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