“La caduta non mi condizionerà, le cadute servono per capire cosa si è sbagliato e cosa migliorare“. Netto e deciso, Pecco Bagnaia scaccia i fantasmi di due cadute che, tra Catalogna e India, gli sono costate care. A Barcellona ha rimediato una bella botta, tanta paura e uno 0 in classifica. Stesso risultato nell’ultimo weekend con Jorge Martin che, una gara alla volta, ha ridotto il distacco dal campione in carica a soli 13 punti.
Problemi di testa?
Nella conferenza stampa della vigilia del GP del Giappone è stato chiesto a Bagnaia se le cadute possano avere ripercussioni psicologiche su di lui. Il pilota Ducati ha risposto: “mi sgombrerò la mente correndo, le cadute servono per capire gli errori e poi tornare in pista, non ho problemi nella testa, so dove ho sbagliato, dove ci troviamo e dove siamo forti. Il mio stile di guida è quello, cercherò di migliorare, ma sempre cercando di vincere. E poi vedremo come andrà“.
Feeling in frenata
Appurato che Pecco sia ‘sano’, il problema sembra più legato alla frenata. “Penso che col team abbiamo preso la direzione giusta per risolvere il problema – ha detto il campione del mondo – l’obiettivo è ritrovare il feeling in frenata e ci riusciremo. Cosa non va? Semplicemente ora c’è instabilità mentre blocco, prima invece c’era una derapata gestibile. Abbiamo lavorato molto con gli ingegneri, inizieremo a Motegi con due assetti diversi e su quelli concentreremo il lavoro, ma la situazione del problema ci è chiara“.
La pressione di Martin
Martin è lì dietro, pronto al sorpasso in classifica. “Onestamente sono stato un po’ sfortunato, in particolare nelle ultime gare, in cui comunque abbiamo dimostrato di essere competitivi. Abbiamo perso tanti punti, però sono sicuro che nelle difficoltà siamo competitivi e dobbiamo continuare a lavorare. – ha dichiarato Bagnaia – Il Mondiale? Mancano tante gare, non sento maggiore pressione. L’anno scorso era diverso, c’era il peso di un Mondiale da conquistare, quest’anno so che se tutto è a posto posso lottare per la vittoria o arrivare secondo o terzo. Dobbiamo solo essere perfetti e fare quello che sappiamo fare. Non sono preoccupato, non voglio sentire la pressione“.