Doping tecnologico nella Jumbo-Visma? Accuse clamorose da un ex ciclista

Accuse clamorose rivolte alla Jumbo-Visma: la squadra che sta dominando il ciclismo sfrutterebbe il doping tecnologico

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La Jumbo-Visma è la squadra di ciclismo più forte del momento. Il team giallo-nero ha monopolizzato i Grandi Giri vincendo con Roglic il Giro d’Italia, con Vingegaard il Tour de France e, nell’ultima settimana della Vuelta di Spagna, rischia di portare i suoi tre top player sul podio. Roglic e Vingegaard vanno forte in salita, nonostante il ‘Re Pescatore’ abbia avuto un virus intestinale nella prima settimana di gara. Sepp Kuss, il gregario di lusso, veste addirittura la Maglia Rossa.

Un dominio incontrastato che ha visto addirittura una tripletta nella tappa del Tourmalet con Vingegaard primo al traguardo, seguito da Kuss e Roglic. Una vittoria che ha impressionato tutti, ma sulla quale qualcuno ha gettato alcune ombre.

Le accuse di doping tecnologico

Jerome Pineau, ex ciclista, ha lanciato pesanti accuse ai microfoni di “RMC Sport” parlando di doping tecnologico: le biciclette della Jumbo-Visma avrebbero una ‘marcia in più’. “Non c’è chiarezza da parte degli organismi internazionali, lasciano che succedano troppe cose. Di conseguenza, ognuno può sospettare quello che vuole. Da parte mia, ho visto immagini… Non sto parlando di doping, ma di qualcosa di peggio, ovvero di cose legate alle biciclette”, ha affermato Pineau.

L’ex ciclista entra nel dettaglio: “l’accelerazione di Sepp Kuss nella tappa del Tourmalet di venerdì scorso: è andato a prendere un gruppo di corridori forti andando 10 chilometri all’ora più veloce di loro. E lì c’erano talenti come Juan Ayuso, Cian Uijtdebroeks e Marc Soler. Si vede anche uno spettatore che fa un passo verso centro strada, Kuss lo vede, frena e riparte sempre velocissimo. Sul Tourmalet. Come si può spiegare una cosa del genere?“.

E ancora, riportando alla luce un evento del 2022: “al Tour de France, sul Col de Spandelles, ho visto Kuss salire per 10 secondi senza pedalare. Non so come riescano a farlo e mi pongo domande. Io ero nell’ambiente del ciclismo professionistico fino a poco tempo fa e le discussioni che si facevano intorno ai bus delle squadre non erano incentrate su cosa la Jumbo-Visma facesse durante i periodi di allenamento. E non erano solo le squadre piccole a lamentarsi. Ma nessuno dice nulla pubblicamente. Certo, non ci sono prove, ma anche ai tempi di Lance Armstrong non c’erano. Stiamo aspettando di schiantarci di faccia contro il muro“.

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