Una forza della natura, un extraterrestre capace di rigenerarsi nel giro di ventinove minuti tra una fatica e l’altra. Thomas Ceccon è un fenomeno vero ed è il campione del mondo nei 50 farfalla, dopo aver disputato mezz’ora prima le semifinali dei 100 dorso: roba da Gladiatori, da super eroi. Il 21enne di Schio – tesserato per Fiamme Oro e Leosport – trionfa con il record italiano in 22”68, con una progressione fantastica dopo i trentacinque metri, che cancella il 22”79 siglato lo scorso anno in semifinale a Budapest quando poi fu quinto.
Il gigante veneto sfata il tabù farfalla: infatti è la prima medaglia iridata in assoluoto per l’Italia del nuoto nella specialità. Bruciata la concorrenza con il portoghese Diogo Matos Ribeiro argento in 22”80 e il francese Maxime Groussat che in 22”82 conferma il bronzo conquistato a Budapest 2022. Thomas Ceccon diventa il terzo nuotatore azzurro a salire almeno cinque volte sul podio mondiale in vasca, superando Filippo Magnini e Stefano Battistelli (4) ed eguagliando Massimiliano Rosolino; davanti a lui soltanto Gregorio Paltrinieri (8).
Per l’Italia è il 24esimo oro mondiale della storia dopo quelli vinti da Novella Calligaris (negli 800 a Belgrado 1973), Giorgio Lamberti (nei 200 stile libero a Perth 1991), Massimiliano Rosolino (nei 200 misti a Fukuoka 2001), Alessio Boggiatto (nei 400 misti a Fukuoka 2001), Filippo Magnini (nei 100 stile libero a Montreal 2005 e Melbourne 2007), Federica Pellegrini (nei 200 stile libero a Roma 2009, Shanghai 2011, Budapest 2017 e Gwangju 2019 e nei 400 stile libero a Roma 2009 e Shanghai 2011), Alessia Filippi (nei 1500 a Roma 2009), Gregorio Paltrinieri (nei 1500 a Kazan 2015, a Budapest 2017 e nel 2022 e negli 800 a Gwangju 2019), Gabriele Detti (negli 800 a Budapest 2017), Simona Quadarella (nei 1500 a Gwangju 2019), Benedetta Pilato (nei 100 rana a Budapest 2022), Nicolò Martinenghi (nei 100 rana a Budapest 2022), 4×100 mista maschile (con Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi a Budapest 2022) e dello stesso Thomas Ceccon (100 dorso a Budapest 2022).
Argento Martinenghi
Un campione fuori e dentro dall’acqua; un talento che riesce ad ottenere il massimo anche quando la condizione fisica non è delle migliori. Nicolò Martinenghi rimane sul podio iridato, dopo l’oro di Budapest 2022, quando raccolse l’eredità lasciata vacante da Adam Peaty, ed è argento nei 100 rana. Il 23enne di Varese primatista italiano (58″26) – campione europeo in carica nei 50 e 100 – parte in corsia 1 dopo il 59”21 in semifinale, stampa un super passaggio in 27”47 ai 50, un ritorno 31”45 e chiude in 58’72 come l’olandese Arno Kamminga – argento mondiale, europeo ed olimpico – e lo statunitense Nic Fink – bronzo a Tokyo 2020: un triplo ex aequo sul secondo gradino del podio come alle olimpiadi di Rio 2016 quando nuotarono con lo stesso tempo nei 100 farfalla (51″14) Michale Phelps, Chad Le Clos e Laszlo Cseh.
La corona di re del mondo si pone sulla testa del cinese Haiyang Qin che abbassa ulteriormente il record asiatico portandola a 57”69.
“Incredibile. Sono strafelice – esulta Tete – Ora posso dirlo: ieri ho voluto provare a nuotare nelle corsie laterali. Sapevo che c’era la possibilità di andare a medaglia. Anche se il tempo non è per niente buono, porto a casa quest’argento come se fosse un oro. Sono al settimo cielo. Complimenti a Qin Haiyang, ha nuotato un tempo eccezionale. Sarà l’uomo da battere anche l’anno prossimo. Adesso voglio godermi questo momento. Sto per svenire”.