Si ferma ai quarti di finale il cammino del Settebello ai campionati mondiali di Fukuoka. Passa la Serbia con 7 debuttanti e un futuro luminoso davanti a sé, che batte il Settebello ai rigori per 15-14 dopo aver pareggiato col centroboa Ubovic a 48 secondi dalla fine (11-11). Ai rigori risulta decisiva la parata di Mitrovic sul mancino Damonte (in precedenza parati i tiri anche di Di Somma e subito dopo di Radulovic). Gli azzurri, spesso in vantaggio (3-2, 4-3, 6-5, 7-6, 8-7, 9-8, 10-9, 11-10), non sono mai riusciti a sganciarsi. Ora giocheranno per il quinto posto.
La cronaca della partita
La Serbia rompe il ghiaccio con Jaksic che dal perimetro che si mette in proprio e fulmina Del Lungo dopo tre minuti (0-1). Secondo extraman e Lazic dal centro gira il tap-in del raddoppio (0-2). Secondo uomo in più per l’Italia e stavolta è Cannella a sbloccare gli azzurri (1-2). La rete dell’attaccante romano gasa gli azzurri che passano due volte: prima Bruni sguscia al centro elude la marcatura Martinovic e piazza il pareggio. Successiva controfuga e Cannella con un lob perfetto prende fuori tempo Misovic e fa 3-2.
Il sei azzurro commette poi fallo da rigore che Drasovic trasforma (3-3). Mezzo tempo con chiamate Var e due extraman sbagliati per parte; poi alla quarta superiorità il Settebello passa ancora da quattro con Di Somma che tira il diagonale del 4-3. Ancora in extraman arriva il pareggio di Rasovic che sfrutta un fallo in contrattacco di Di Fulvio. Lo stesso tre serbo è on fire e buca ancora del Lungp sul primo palo ancora in più (4-5). Reazione del Settebello che trova subito il penalty al centro (fallo su Di Fulvio lanciato): Di Somma spiazza il portiere e si regala il bis (5-5). In chiusura Del Lungo stoppa stavolta Rasovic dai cinque metri, per rigore concesso sullo stesso tre serbo. Si gira in parità.
Doppio extraman e il secondo lo timbra Presciutti bravo ad inserirsi ai due metri per l’assist al bacio di Echenique (6-5). Settimo extraplayer anche per gli avversari che sfruttano il buco a destra per il nuovo pareggio Jaksic (bis). Ancora uomo in più, fallo grave di Jankovic e Velotto gira al volo il 7-6. Non c’è sosta stavolta la Serbia manovra bene e pareggia con Martinovic dall’angolo (7-7); Bruni si stacca dai due metri e raccoglie l’assist di Presciutti in più (8-7). I serbi non ci stanno, Presciutti commette fallo grave su Ubovic e ancora Rasovic piazza il tris dal lato per l’8-8.
Controattacco e riecco il Settebello: fuori Randelovic e Di Fulvio si iscrive a referto con una girata delle sue (9-8). Fondelli prende secondo fallo grave e la Serbia pareggia stavolta con Vucinic ancora sul primo palo (9-9). Finale da brividi: Bruni viene stoppato da Mitrovic all’undicesimo extraman poi ci pensa Di Fulvio con un missile a schizzo a sbloccare di nuovo l’equilibrio in più (10-9). I serbi sbagliano il decimo uomo in più con Vucinic, ma passano ancora con Rasovic (quaterna) che buca mani e rete per il 10 a 10 con 5 minuti da giocare.
Jaksic commette fallo grave su Bruni e gli azzurri provano a sfruttare il tredicesimo uomo in più: Di Fulvio si prende il tiro pesante, piazza il tris e mette di nuovo avanti Azzurra (11-10). Di Somma commette secondo fallo grave e Del Lungo compie un miracolo su Vucinic. A 48″ dal termine però l’ex Brescia Ubovic si esalta riceve l’assist giusto e gira in rete il pareggio (11-11). Si va ai rigori.
Fondelli e Drasovic segnano; Di Somma parato e Radulovic vengono stoppati dai portieri; Di Fulvio e Vucinic trasformano, come Presciutti e Jaksic. Si giunge all’ultimo round. Il mancino Damonte incrocia, ma Mitrovic schizza il pallone quanto basta per mandarlo sul fondo; Rasovic segna il gol che vale le semifinali e il ritorno della Serbia tra le prime quattro del mondo.
Il CT Campagna
“E’ stata una partita molto fisica, di una grande intensità, quella che mi aspettavo. I ragazzi sono stati dentro al match fino alla fine, ma purtroppo non è bastato. Abbiamo perso per alcuni dettagli, ci hanno fregato per dei blocchi che consentivano di far arrivare facilmente la palla al centro. Malgrado ciò abbiamo tenuto, siamo stati spesso in vantaggio senza riuscire ad allungare e abbiamo commesso un ingenuità alla fine mettendoci ad M.
Quando dai l’anima non è una sconfitta, non è un fallimento, è un percorso di crescita individuale e collettivo. Anche giocare la prima partita intensa dopo quattro match più semplici probabilmente ci ha penalizzato. Comunque non ho niente da dire ai ragazzi; continuiamo a testa alta. Dobbiamo onorare il torneo anche se stimoli ed emotività saranno inferiori. Siamo il Settebello e daremo tutto“.
Tabellino di Italia-Serbia 14-15
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 3, Damonte, Marziali, A. Fondelli, Cannella 2, Velotto 1, Echenique, N. Presciutti 1, Bruni 2, E. Di Somma 2 (1 rig.), Dolce, Nicosia. All. Campagna.
Serbia: Misovic, Radulovic, Rasovic 4 (1 rig.), Randelovic, Lazic 1, Milojevic, Drasovic 1, Jaksic 2, Jankovic, Ubovic 1, Vucinic 1, Martinovic 1, Mitrovic. All. Stevanovic.
Arbitri: Zwart (Ned) e Ohme (Ger).
Note
Parziali 3-3, 2-2, 4-4, 2-2.
Regolamentari 11-11.
Finale 14-15.
Tiri di rigore: Fondelli (I) gol, Drasovic (S) gol; Di Somma parato, Radulovic parato; Di Fulvio gol, Vucinic gol; Presciutti gol, Jaksic gol; Damonte parato, Rasovic gol.
Superiorità numeriche: Italia 8/13 + un rigore, Serbia 7/12 + 2 rigori di cui uno parato da Del Lungo a Rasovic a 7’30 del secondo tempo, sul 5-5. Uscito per limite di falli Dolce (I) a 1’30 del quarto tempo. Mitrovic (S) in porta.
Spettatori 300 circa.