Mondiali femminili 2023, un calcio ai tabù: raddoppiano le calciatrici LGBTQIA+

Secondo alcuni report le calciatrici LGBTQIA+ ai Mondiali femminili 2023 sono raddoppiate rispetto alla passata edizione del torneo

SportFair

Calcio e omosessualità. Un binomio tabù che al maschile resta ancora difficile da sdoganare, nonostante diversi coming out effettuati negli ultimi anni. Al femminile però la situazione cambia. Fra le donne del pallone in tante hanno dichiarato apertamente la loro omosessualità o appartenenza a una delle categorie raccolte nella comunità LGBTQIA+.

Analizzando alcuni report pubblicati dai media della Nuova Zelanda e del Brasile, in relazione ai Mondiali femminili 2023 iniziati nella giornata di ieri, si evince un dato interessante. Rispetto all’edizione 2019 dei Mondiali, in quella odierna il numero delle calciatrici che hanno dichiarato la propria appartenenza alla comunità LGBTQIA+ è più che raddoppiato passando da 38 a 87.

Dal Brasile a Megan Rapinoe

La nazionale che fra le sue file vanta più calciatrici arcobaleno è il Brasile con 9: Marta, Tamires, Andressa Alves, Letícia, Lauren, Kathellen, Debinha, Geyse e Adriana. Australia e Irlanda, che si sono affrontate nella giornata di ieri, ne hanno invece 8 a testa. Nella Nazionale USA gioca invece una delle icone gay più famose del mondo dello sport, Megan Rapinoe, Pallone d’Oro del 2019, 2 Mondiali e un oro olimpico (nel 2012) vinti, che a fine anno ha intenzione di lasciare l’attività agonistica per dedicarsi a tempo pieno all’attivismo.

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