Kosovare Asllani, la sexy valchiria: carriera e vita privata dell’attaccante della Svezia | FOTO

Scopriamo chi è Kosovare Asllani, una delle calciatrici più belle e talentuose dei Mondiali femminili: sfuggita dalla guerra, oggi è una star

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SportFair

Fra le avversarie dell’Italia nel girone dei Mondiali femminili 2023 salta subito all’occhio la Svezia, una delle Nazionali più forti al mondo. Una rosa ricca di talento, guidata dal capitano Kosovare Asllani. Il cognome non è propriamente svedese, il nome poi, tradisce chiaramente origini balcaniche.

Kosovare, chioma bionda e sguardo da valchiria, è stata una profuga di guerra che in Svezia ha trovato rifugio dal conflitto che di lì a poco avrebbe martoriato il suo Kosovo. Oggi guida la sua Nazionale e sogno un titolo che troppo spesso le è sfuggito in passato. Scopriamo qualcosa in più su Kosovare Asllani, calciatrice e donna.

Carriera

Inizia la sua carriera sportiva nel 2004, all’età di 15 anni, con le formazioni giovanili di calcio femminile del Vimmerby Idrottsforening segnando 49 gol in 48 partite. Numeri da capogiro che le valgono la chiamata del Linkoping, squadra della massima serie svedese nel 2007. Con il club disputerà 2 stagioni (fino al 2009) per poi fare ritorno nel 2010-2011 dopo una breve parentesi con le Chicago Red Stars e successivamente per altri due anni dal 2017 al 2019. In Svezia vincerà il campionato nel 2009 e nel 2017, portandosi a casa anche due Coppe di Svezia (2008 e 2009) e una Supercoppa (2009).

Le tappe più prestigiose della sua carriera riguardano però le esperienze in Europa. Nel 2012 firma con il PSG (59 partite, 39 gol) e viene accolta da Zlatan Ibrahimovic, suo connazionale, che all’allora AD Leonardo fa sapere che “se vuoi vincere, tu hai bisogno di un attaccante svedese“. Successivamente Asllani vestirà anche le prestigiose casacche del Manchester City (15 partite, 2 gol) e del Real Madrid (62 partite, 24 gol).

L’ultima firma risale al 30 giugno 2022 con il Milan: nella sua prima stagione in rossonero, in cui ritrova Zlatan Ibrahimovic nella squadra maschile, gioca 17 partite e mette a segno 9 gol. Non solo abile in zona gol, è dotata di un’interessante progressione palla al piede e sa anche giocare a supporto delle compagne in ruoli da rifinitore.

Il debutto in Nazionale arriva il 27 settembre 2008, contro la Romania. Vestirà la maglia della Svezia per 170 volte con 44 centri. Tante le delusioni con la maglia gialloblu: 2 argenti olimpici a Rio 2016 e Tokyo 2020, 2 bronzi Mondiali a Francia 2019 e Germania 2011, altri 2 bronzi Europei a Svezia 2013 e Inghilterra 2022. Dopo il secondo argento olimpico tuonò: “sono stanca di tutte queste fottute medaglie d’argento“.

Vita privata

Da piccola si è appassionata al mondo del pallone seguendo i fratelli al campetto: “sapevo bene dove si trovasse, anche se loro facevano di tutto per seminarmi“, dichiarò. Fin da ragazzina mostrava una forte indole competitiva che la portava a fare lo “sciopero della fame” dopo una sconfitta, una sorta di castigo auto-imposto: “sì, sono stata molto severa con me stessa“.

Eppure non avrebbe mai pensato di diventare una calciatrice. Dopo aver studiato economia e aver pensato di fare la giornalista sportiva, si è convinta di voler trovare un lavoro che le permettesse di comprare qualsiasi cosa per la madre, in modo da ripagarle tutti i sacrifici fatti in passato.

La famiglia Asllani è fuggita dal Kosovo nel 1988, un anno prima dello scoppio della guerra, lasciandosi alle spalle il proprio negozio di abbigliamento. Arrivati in Svezia, la madre ha iniziato a lavorare come maestra in un asilo, il padre come interprete. Erano parte di quella moltitudine di profughi che arrivavano a Bullerbyn lasciandosi i venti del conflitto alle spalle.

Il suo primo contratto da professionista con il Linköping prevedeva uno stipendio di 6000 corone al mese, poco più di 500 euro. A Parigi viveva nei bassifondi, ben lontana dallo sfarzo dei colleghi maschi. Si trovava in città nel momento in cui i terroristi attaccarono la sede di Charlie Hebdo e il Bataclan. Un amico l’aveva invitata a seguire insieme la partita contro la Germania allo Stade de France, nel quale ci furono 3 esplosioni: declinò l’invito perchè troppo stanca, oggi può raccontarlo.

Quando il Real Madrid maschile fece gli auguri a tutte le donne per l’8 marzo, lei rispose: “se per voi siamo importanti, dovreste allestire una squadra femminile“. Nel 2019 i Blancos formarono la loro squadra femminile, lei realizzò il sogno di ripercorrere le orme di Ronaldo il ‘Fenomeno’ indossando la camiseta blanca dal 2019 al 2022.

Oggi vanta 300.000 follower su Instagram, diverse collaborazioni con importanti brand come Coca Cola, Visa, Nike e Kia. Quando non è impegnata fra partite, allenamenti e servizi fotografici scappa in spiaggia a rilassarsi. Ha un’aquila tatuata sulla caviglia ha tatuata l’Aquila albanese, le ricorda le sue origini. A Bullerbyn, la città svedese che l’ha ospitata, ha creato l’Asllani Court, un campo da calcio, nato in un quartiere in cui è forte la presenza straniera, in cui ragazzi e ragazze possono avere la possibilità di realizzare i propri sogni. Lei il suo continua a viverlo giorno dopo giorno.

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